Una delle tematiche ambientali più urgenti che la comunità internazionale sta affrontando riguarda i cambiamenti climatici. L'ultimo rapporto IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) esprime chiaramente l'inequivocabile esistenza di un anomalo riscaldamento del clima in atto dal 1850 ad oggi e relaziona tale fenomeno, con una probabilità del 90%, alle attività umane di emissioni di GHG (Greenhouse Gas). La Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite e il Protocollo di Kyoto delineano il quadro normativo internazionale in questo ambito. In particolare quest'ultimo trattato stabilisce l'impegno legalmente vincolante di ridurre le emissioni di GHG di almeno il 5% rispetto ai livelli del 1990 nel periodo 2008-2012. La normativa volontaria internazionale in materia di GHG è rappresentata dalla serie ISO 14064, il cui scopo è quello di uniformare le modalità di quantificazione, monitoraggio, rendicontazione e verifica delle emissioni di GHG nell'ambito di un¿organizzazione. L'impegno dell'Unione Europea si è tradotto in diverse normative tra le quali spicca la Direttiva 2003/87/CE, meglio conosciuta come EU ETS (European Union Emission Trading Scheme), la quale stabilisce un sistema di scambio di quote di emissioni di GHG all¿interno dell¿Unione Europea.
La ricerca che ha lo scopo di analizzare, quantificare, e verificare l'efficacia del contenimento delle emissioni tramite la certificazione volontaria, si articolerà in quattro fasi. Nella prima, si provvederà ad evidenziare lo stato dell'arte tecnico-normativo, con riferimenti ai dati nazionali, europei e internazionali, fornendo un'analisi ragionata sui diversi approcci scientifici relativi ai cambiamenti climatici, confrontandoli con le normative di riferimento. Nella seconda fase, si raccoglieranno i dati tecnici di alcune aziende italiane, nonostante i limiti dovuti al difficile reperimento delle informazioni che le organizzazioni produttive non certificate dichiarano nell'Autorizzazione Integrata Ambientale (IPPC, Integrated Pollution Prevention and Control). Si confronteranno e si elaboreranno statisticamente, al fine di ottenere un quadro complessivo della situazione passata e attuale. Nella terza fase, si confronteranno le performance delle aziende, per tipologie produttive (considerando solo le categorie ascritte nella norma volontaria ISO 14064), e si calcolerà il gap esistente tra le quote puntuali assegnate e le emissioni di gas serra reali (dati aggregati per settore).Nella quarta ed ultima fase, sulla base dei dati e sulle informazioni raccolte relative alle organizzazioni certificate, si calcolerà la differenza tra le quote assegnate e le emissioni reali di gas serra, o CO2 equivalente, scegliendone due per ciascun settore produttivo. Infine si applicheranno le procedure previste dalla ISO 14064, che consistono nel quantificare, monitorare, rendicontare e verificare le aziende stesse, al fine di comprovare la reale efficacia dello strumento certificativo.