Trattamento della graft versus host disease (GvHD) acuta refrattaria alla terapia steroidea nei pazienti sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche mediante infusione di cellule mesenchimali di derivazione adipocitaria prelevate da altro donatore ed espanse ex-vivo
Progetto Il trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche (CSE) è una strategia terapeutica che viene utilizzata per il trattamento di diverse patologie oncoematologiche. La malattia da trapianto verso l'ospite di tipo acuto (aGvHD) è una complicanza frequente e potenzialmente letale di tale procedura, soprattutto negli stadi avanzati (III e IV). Attualmente la terapia steroidea rappresenta l'unico trattamento efficace, ma la percentuale di risposta non supera il 40%. Nessuno dei trattamenti con altri agenti immunosoppressivi si è dimostrato fino ad ora in grado di modificarne significativamente il decorso.
La GvHD è un processo infiammatorio mediato dai linfociti T del donatore, durante il quale alti livelli di citochine proinfiammatorie causano un'attivazione "sbilanciata" del sistema immunitario, tale da risultare in un danno tissutale (prevalentemente del fegato, della cute e dell'intestino).
Le cellule staminali mesenchimali (MSC) sono cellule presenti in diversi tessuti, in particolare nel midollo osseo e nel tessuto adiposo. Possono differenziarsi in osteociti, condrociti, miociti, adipociti e cellule gliali, ma hanno anche un'importante ruolo immunomodulatorio. Esse infatti sono in grado di diminuire la produzione di molte citochine proinfiammatorie, fra le quali il TNF-alfa e l'IFN-gamma, e di innalzare i livelli di citochine anti-infiammatorie, come l'IL-10 e l'IL-4. Grazie a tali proprietà le MSC possono arrestare il processo patologico alla base della aGvHD, favorendo la rigenerazione dei tessuti danneggiati. Esse, inoltre, non esprimendo gli antigeni di istocompatibilità di classe II, non inducono una risposta alloreattiva.
Le MSC di derivazione adipocitaria presentano un maggior potenziale proliferativo rispetto a quelle midollari. Sono stati di recente pubblicati i primi casi di pz affetti da aGvHD di grado III-IV trattati con MSC di derivazione adipocitaria espanse ex vivo. In tali studi una dose pari 1x106/kg si è dimostrata sufficiente ad ottenere risposte complete e durature.
L'obiettivo di questa ricerca, che verrà condotta presso il CTMO della Fondazione Ospedale Maggiore Policlinico in collaborazione con la Cell Factory del Centro di Medicina Trasfusionale, è quello di valutare la fattibilità e l'efficacia dell'infusione delle MSC prelevate da tessuto adiposo per il trattamento della aGvHD.
Il tessuto adiposo verrà prelevato mediante lipoaspirazione da donatori volontari diversi dal donatore di CSE, e le MSC in esso contenute verranno isolate mediante digestione enzimatica, messe in coltura ed espanse secondo le norme GMP in una struttura certificata, e successivamente criopreservate presso la Biobanca. Previo consenso informato, verranno arruolati in questo studio tutti i pz sottoposti a trapianto allogenico di CSE. Il trattamento con MSC allogeniche di derivazione adipocitaria verrà proposto ai pz con GvHD acuta di grado III-IV istologicamente documentata e resistente alla terapia steroidea.