Terapia con Teriparatide: rischio di rifrattura vertebrale dopo vertebroplastica o chifoplastica in pazienti con osteoporosi
Progetto INTRODUZIONE. L'osteoporosi (OP), frequente specie nelle donne in post-menopausa, decorre generalmente asintomatica fino a che non si verifica una frattura (spesso da traumi minori), grave complicanza, perchè associata a disabilità, riduzione delle qualità della vita e aumentata mortalità. Il più importante obiettivo del trattamento è quindi la riduzione del rischio di frattura. Il teriparatide (TPTD) [rh PTH (1,34)] si è dimostrato in grado di ridurre il rischio di frattura (Neer RM et al. NEJM 2001) e di rifrattura vertebrale (Gallagher JC et al. J Clin Endocrinol Metab 2005). L'espansione vertebrale con cemento di polimetilmetacrilato (chifoplastica [CP] e vertebroplastica [VP]), utilizzata per trattare le VCF sintomatiche, migliora l'outcome a breve termine (Bouza C et al. Eur Spine J 2006), con rischio tuttavia di rifrattura per l'aumentata rigidità della vertebra trattata rispetto alle adiacenti (Garfin SR. North American Spine Society 2001), in genere entro 2 mesi dalla procedura (Phillips FM et al. Spine 2003).
SCOPO DEL LAVORO. Valutare se TPTD riduca il rischio di rifrattura dopo VP o CP in pazienti affetti da OP.
MATERIALI E METODI. Saranno reclutati almeno 30 pazienti affette da OP post-menopausale, afferenti alla U.O. di Reumatologia dell'Istituto Clinico Humanitas, trattate nei due mesi precedenti con VP o CP per VCF da fragilità. TPTD (Forsteo, 20mcg/die s.c.), associato a calcio e vitamina D, sarà somministrato per 18 mesi. Saranno esclusi dal trattamento pazienti con: 1) ipersensibilita' al principio attivo o ad uno degli eccipienti; 2) ipercalcemia; 3) grave insufficienza renale; 4) malattie metaboliche delle ossa diverse da OP primaria; 5) aumenti ingiustificati della fosfatasi alcalina; 6) precedente terapia radiante dello scheletro; 7) tumori dello scheletro. Prima dell'inizio del trattamento si eseguiranno: Rx rachide dorso-lombo-sacrale, MOC lombare e femorale, esami di laboratorio (calcemia, fosforemia, fosfatasi alcalina totale ed isoenzima osseo, CTX, PTH, 25-OH vitamina D, calciuria, fosfaturia). In presenza di iperparatiroidismo secondario, TPTD verrà iniziato dopo correzione. A 3, 9 e 18 mesi dall'inizio del trattamento o in caso di sospetto di una nuova VCF, si controllerà Rx rachide. Ogni 3 mesi si controlleranno calcemia, fosfatasi alcalina totale ed isoenzima osseo, CTX e calciuria. Prima e ogni 3 mesi dall'inizio del trattamento, si eseguirà VAS del dolore. Le nuove fratture verranno correlate con parametri demografici, clinici e laboratoristici e la loro frequenza paragonata con quella derivabile dall'analisi dei database della U.O. di Neurochirurgia dell'Istituto Clinico Humanitas e della U.O. di Medicina del Dolore della Fondazione Maugeri.
OBIETTIVO. Valutare se il trattamento precoce con TPTD dopo VP o CP per VCF su base osteoporotica riduca il rischio di rifrattura. Oltre all'aspetto clinico, l'eventuale efficacia di TPTD comporterà un importante risvolto economico.