Il progetto di ricerca muove dalla considerazione che, a oltre quattro anni dall'entrata in vigore della legge sulla procreazione assistita e a tre anni dal referendum, si registrano spinte importanti verso un ripensamento della legge, o almeno di alcuni suoi punti cruciali.
A favore di una revisione della legge parlano soprattutto i dati che annualmente vengono resi pubblici attraverso una relazione del Ministero della Salute: lo scorso anno tale relazione è stata presentata al Parlamento nel mese di luglio, rendendo visibile, in relazione al 2005, una serie di effetti negativi prodotti dalla legge. Una analoga relazione è attesa per i prossimi mesi: potrà darci ulteriori indicazioni su possibili linee di intervento. Nel frattempo, nell'ultimo scrocio del 2007 e nei primi mesi di quest'anno segnali altrettanto importanti sono venuti dalla giurisprudenza: dai Tribunali civili di Cagliari e Firenze, nonché dal Tar del Lazio. Sotto tali spinte, che hanno trovato significativi riscontri in un parere del Consiglio Superiore della Sanità, alcuni problemi sono stati risolti diversamente rispetto al passato nelle Linee guida emanate nello scorso mese di aprile.
In relazione a un tema così carico di implicazioni etico-politiche, il giurista non può esimersi da una serie di analisi dei problemi di sua pertinenza aperti dal nuovo assetto normativo. Temi caldi, che la ricerca si propone di approfondire, sono soprattutto quelli dell'accesso alla procreazione assitita, che le nuove Linee guida aprono anche ai portatori di alcune gravi malattie infettive (ma non alle coppie portatrici di malattie genetiche, che non siano nel contempo affette da sterilità), e quello della diagnosi preimpianto sull'embrione creato in vitro: abolito il divieto assoluto, che era sancito nelle Linee guida del 2004 in una disposizione annullata dal Tar del Lazio nel 2008, quale ruolo compete al perdurante divieto di selezione eugenetica degli embrioni?
Può il legislatore sottrarsi ulteriormente a interventi di razionalizzazione della disciplina, trasferendo nella sostanza tale compito ad altre istanze, in primis alla magistratura?
Si andrà in cerca di una risposta a questi e ad altri interrogativi sollevati dalla disciplina della procreazione assistita: e il nostro percorso si snoderà attraverso l'acquisizione di dati empirici, il colloquio con scienziati, il confronto con ordinamenti stranieri, oltre che - come è ovvio - attraverso l'analisi di norme e sentenze italiane.