I fitoestrogeni, specialmente gli isoflavoni della soia, hanno di recente attratto l'attenzione per la loro attività similestrogenica ed i loro potenziali effetti neuroprotettivi. Numerosi studi hanno inoltre messo in luce il miglioramento delle funzioni cognitive da parte degli isoflavoni della soia sia nell'uomo che nei roditori. E' noto inoltre che molti fitoestrogeni hanno affinità per i due recettori degli estrogeni (ER)alfa e beta . Per quanto, nei roditori, ambedue i sottotipi siano largamente espressi, mRNA per ERbeta è prevalente in ippocampo, corteccia frontale e talamo ed è perciò probabile che ERbeta abbia un ruolo importante nei processi cognitivi. E' stato riportato che i fitoestrogeni, se aggiunti alla dieta, sono in grado di migliorare la performance sia nel ratto integro, nel test dello "spatial delayed matching-to-place", che nelle ratte ovariectomizzate nel test del labirinto radiale. E' stato anche dimostrato che topi KO per ERbeta presentano una ridotta LTP a livello delle cellule CA1 ippocampali con conseguente deficit di memoria. I fitoestrogeni incrementano anche la colin-acetiltrasferasi e i livelli di mRNA delle neurotrofine nella corteccia frontale e di ippocampo. Oltre ad un meccanismo recettore mediato non è escluso che i fitoestrogeni possano migliorare i processi cognitivi mediante la loro ben nota attività antiossidante. Tra i diversi fitoestrogeni derivanti dalla soia, la genisteina è stata dimostrata influire sull'espressione genica dipendente da ERbeta ma non da ERalfa nell'ipotalamo e di attenuare l'apoptosi neuronale attraverso una via mediata da ERbeta.
Scopo del presente studio sarà quello di indagare l'effetto di una somministrazione singola o ripetuta di genisteina sulla memoria sia a breve che a lungo termine in ratti normali e resi amnesici. A tal fine ratti maschi Wistar saranno sottoposti al test del labirinto radiale a 8 bracci per la valutazione della memoria a breve termine e verrà valutato il numero di giorni necessario per giungere a criterio (apprendimento). La memoria a lungo termine verrà invece valutata sia mediante il test della "passive avoidance" che dell'"object recognition". Al termine della valutazione dei test cognitivi, gli animali saranno sacrificati e ne saranno prelevate le aree del sistema nervoso centrale più coinvolte nei processi cognitivi. Su tali aree, si valuteranno il contenuto di ROS, lipoperossidi, glutatione ridotto ed ossidato e le attività di enzimi antiossidanti, quali catalasi, glutatione perossidasi, glutatione reduttasi e glutatione S-trasferasi. In tali aree cerebrali si valuterà anche il contenuto di NO e si doseranno le tre isoforme della NOS. Nel contempo sulle stesse aree verranno analizzati alcuni indici apoptotici quali i livelli/attività della caspasi 3, i livelli di citocromo c e della proteina Bcl2. Infine nell'ottica della valutazione di neuroplasticità verranno indagati anche alcuni markers quali BDNF e NGF.