Attualità in tema di protezione cardiovascolare: combinazione tra statine e calcio-antagonisti nel danno causato da ischemia-riperfusione
Progetto La prevenzione cardiovascolare è una sfida cruciale per la medicina moderna, e le malattie cardiovascolari restano la principale causa di morte nel mondo intero. La gestione e/o la prevenzione dei fattori di rischio (ipertensione arteriosa, dislipidemia, diabete, etc.) rappresenta una strategia fondamentale per la riduzione della mortalità e della morbilità cardiovascolare.
Negli ultimi anni diverse evidenze sperimentali e cliniche indicano che i calcio-antagonisti, somministrati in monoterapia o in combinazione, si stanno rivelando particolarmente adatti alla moderna prevenzione cardiovascolare, sia come antiipertensivi che come farmaci cardioprotettivi. Tra questi, la manidipina è un calcio-antagonista diidropiridinico ad attività antiipertensiva e con favorevoli attività farmacodinamiche sulla funzione renale. Caratteristica fondamentale del farmaco è la sua lunga durata d'azione, evidenziata in vitro e in vivo ed attribuibile sia alle sue caratteristiche farmacocinetiche sia alla sua elevata affinità per il sito recettoriale. Recentemente, studi condotti nel ratto hanno dimostrato che la manidipina è in grado di prevenire l'ipertrofia ventricolare (indotta mediante somministrazione di isoproterenolo) che di svolgere una significativa azione cardioprotettiva sul danno da ischemia-riperfusione (riduzione di accumulo di calcio mitocondriale dal reticolo sarcoplasmatico durante la fase ischemica).
Parallelamente, numerosi studi hanno anche dimostrato come il trattamento preventivo con statine riduca la mortalità di pazienti con cardiopatia ischemica acuta e/o cronica. Le statine, e tra queste la simvastatina, accanto agli effetti benefici sul metabolismo lipidico, esplicano un'azione protettiva sull'adesione piastrinica, la trombosi, la funzionalità endoteliale, l'infiammazione e la stabilità della placca. Diverse evidenze sperimentali condotte sull'animale hanno dimostrato che la simvastatina, è in grado di proteggere il cuore dal danno da ischemia-riperfusione mediante un meccanismo non strettamente correlato all'abbassamento dei livelli di colesterolo, ma molto presumibilmente attraverso il rilascio di ossido nitrico endoteliale.
Sulla base di queste premesse è possibile ipotizzare che la manidipina e la simvastatina, pur con un diverso meccanismo d'azione, possono interagire positivamente e/o esercitare un effetto cardioprotettivo sinergico se utilizzati in combinazione tra loro. A tale scopo, per questo progetto di ricerca, verranno utilizzati ratti normocolesterolemici trattati oralmente per 7 giorni con manidipina o simvastatina (da sole o in combinazione). Al termine del trattamento verranno determinati i livelli plasmatici di alcuni marker biochimici ed eseguiti esperimenti "in vitro" sul cuore isolato e perfuso (modello di ischemia-riperfusione miocardica ottenuta mediante riduzione globale del flusso di perfusione).