Le defensine umane sono componenti umorali dell'immunità innata. Sono piccoli peptidi cationici dotati di azione antimicrobica diretta ad ampio spettro rivolta contro diversi batteri, funghi, virus e parassiti. Prodotte da cellule epiteliali e cellule immuni in corso di infezione e tumore, le defensine sarebbero anche in grado di facilitare ed amplificare le risposte immuni innate ed adattative grazie alla loro capacità di potenziare la fagocitosi, di promuovere il reclutamento cellulare, di aumentare la produzione di citochine infiammatorie e di regolare l'attivazione del complemento. E' verosimile che in queste loro azioni le defensine coinvolgano le cellule dendritiche (DC), cellule presentanti l'antigene particolarmente potenti in condizioni infiammatorie. Tuttavia, gli effetti delle defensine sulle DC umane sono stati finora scarsamente studiati.
Per tale motivo, con questa ricerca intendiamo di analizzare dettagliatamente i possibili effetti esercitati sulle DC umane dai due principali tipi di defensine, alfa e beta, che differiscono tra loro in struttura, fonte cellulare e, possibilmente, funzione. Lo studio sarà condotto inizialmente su soggetti sani, per poi essere eventualmente esteso a pazienti con patologia rilevante, infettiva o tumorale. Le DC saranno ottenute da sangue periferico, che rappresenta la fonte più facilmente accessibile di DC. Gli effetti delle defensine saranno analizzati sia su DC circolanti nel sangue periferico (PBDC), sia su DC differenziate in vitro a partire da monociti (moDC) in diverse condizioni di coltura. Le alfa e beta defensine saranno somministrate alle DC, separatamente e in combinazione, a tempi e dosi variabili, durante il differenziamento (moDC) o a DC già differenziate (PBDC e moDC). Gli effetti delle defensine saranno valutati sui seguenti parametri delle DC: conta e vitalità cellulare; proliferazione; morfologia; stato di attivazione/maturazione valutato in termini di espressione di molecole HLA di classe I e II, molecole costimolatorie, CD83; espressione di recettori per chemochine e molecole di adesione; capacità di migrare in risposta alle defensine stesse o ad altri stimoli chemotattici; capacità di endocitosi e fagocitosi; attività allostimolatoria; capacità di presentare antigeni a linfociti T autologhi; produzione di un ampio pannello di citochine ad azione proinfiammatoria o regolatoria; polarizzazione delle risposte adattative.
L'obiettivo della ricerca è chiarire il possibile ruolo delle defensine nell'attivazione delle DC umane, per meglio comprendere i meccanismi che possono contribuire a promuovere le difese dell'ospite contro stimoli patogeni.