Analisi della Risposta alla Terapia Anticoagulante Orale con modelli statistici per dati longitudinali e risposte discrete
Progetto La terapia anticoagulante in soggetti con precedente storia di ischemia cardiaca o di eventi trombotici è oggetto di dibattito a causa dei risultati contrastanti e della difficoltà a generalizzarli.
Infatti, l'uso di anticoagulanti orali (warfarin, acenocumarolo) in soggetti con storia di ischemia cardiaca o di eventi trombotici, arteriosi o venosi, per episodi precedenti o in atto, presenta difficoltà nell'estensione dei risultati positivi a popolazioni più eterogenee di quella riferibile ai singoli studi pubblicati.
Uno dei punti più difficoltosi e controversi della terapia anticoagulante orale (TAO) risulta essere il mantenimento della TAO stessa all'interno di un intervallo prestabilito di misura dell'INR (International Normalized Ratio, inteso come misura del tempo di protrombina tra 2 e 3, o tra 2,5 e 3,5), fatto che coinvolge la frequenza con la quale la terapia anticoagulante debba essere monitorata. Il mancato ottenimento dell'intervallo terapeutico significa per il paziente in TAO la riduzione dell'efficacia dell'anticoagulante, con una maggiore esposizione del malato al rischio trombotico e/o emorragico.
Il progetto mira quindi all'analisi longitudinale di misure relative al monitoraggio della terapia orale anticoagulante, su base ospedaliera.
La possibilità di disporre di un'ampia base di dati, nell'ordine dei 1500 soggetti per un totale di 20000 rilevazioni, relativa a pazienti afferenti al Centro di Sorveglianza Pazienti Anticoagulanti dell'Ospedale Fatebenefratelli & Oftalmico, al cui interno sono contenuti dati su pazienti con storie pregresse molto differenti (ischemie, fibrillazione atriale, etc.) che possono quindi essere considerati rappresentativi di una popolazione eterogenea, può permettere di implementare una serie di analisi statistiche volte a raggiungere i seguenti obiettivi:
- valutazione dei fattori che garantiscono il mantenimento dell'INR all'interno dei range prescritti
- valutazione delle misure più idonee per valutare la qualità del monitoraggio della terapia
-valutazione esplorativa per la definizione di terapie individualizzata ottimale, basata sull'osservazione di dati provenienti da soggetti che plausibilmente rappresentano una vasta gamma di "profili di risposta"
- ipotesi di "raggruppamento": capire se esiste la possibilità di avere dei profili del rischio di INR, superiore od inferiore al range terapeutico
- valutazione dell'effetto di strumenti di supporto alla decisione terapeutica e di quelli direttamente connessi al software per la gestione del paziente in terapia.
Obbiettivo metodologico più avanzato è quindi la costruzione di "profili" per riconoscere i fattori che accomunano pazienti con INR simile, ma fuori dall'intervallo terapeutico. Queste informazioni possono aiutare il clinico nell'assegnare la terapia al paziente a rischio di INR che possa potenzialmente eccedere l'intervallo terapeutico se non trattato adeguatamente.