Con più di 350 milioni di portatori cronici nel mondo, il virus dell¿epatite B (HBV) rappresenta ancor oggi un rilevante problema di sanità pubblica. Nei Paesi industrializzati permane la necessità della sorveglianza epidemiologica, con particolare riguardo per le componenti sociali a più elevato rischio di trasmissione quali tossicodipendenti, i gruppi ad attività sessuale mercenaria o promiscua e gli immigrati provenienti da aree ad alta endemia.
Ad oggi sono noti 8 diversi genotipi (A-H) e almeno 24 sottogenotipi di HBV.
In base al genotipo implicato, il decorso dell¿infezione può variare significativamente, mentre non sono ancora state a fondo indagate eventuali variazioni della risposta alla terapia. Sono infatti disponibili dati parziali sui genotipi A e D e nessuna informazione per i genotipi E-H.
Nello studio pubblicato su Virology (De Maddalena et al. 2007, 15;365(1):113-24), parzialmente finanziato con i fondi FIRST dello scorso anno, abbiamo potuto evidenziare come i genotipi più diffusi in pazienti con infezione cronica da HBV in Italia siano D e A. Abbiamo inoltre evidenziato una significativa presenza di genotipi non endemici (quali F e G) e acquisito informazioni sulla divergenza e variabilità genetica all'interno dei principali genotipi.
La logica prosecuzione del progetto, in parte prevede, per il prossimo anno:
1. lo studio delle dinamiche evolutive e l'epidemiologia dei genotipi più diffusi in Italia (D ed A), attraverso un approccio di filodinamica, che consente la ricostruzione della storia epidemiologica pregressa degli agenti infettivi, attraverso lo studio della filogenesi di geni campione. A questo scopo analizzeremo circa 200 sequenze (1980-oggi).
2. la caratterizzazione molecolare dei genotipi in pazienti HBV positivi al fine di studiare, con analogo approccio, la filodinamica di genotipi non endemici in Italia, ricostruendo la storia della loro origine e della diffusione nel nostro Paese. A questo scopo lo studio sarà esteso ad altri 200 campioni HBV-DNA positivi (non-A, non-D).
3. la valutazione preliminare del ruolo eventuale del genotipo e del sottogenotipo di HBV nell'insorgenza della resistenza ai farmaci anti-virali più largamente utilizzati contro HBV. A questo scopo verranno inclusi circa 50 pazienti trattati con analoghi nucleosidici, stratificati per geno/sottogenotipo, su cui verrà effettuata la ricerca delle mutazioni che conferiscono resistenza ai farmaci al baseline, a 6, 12 e 24 mesi. Tali dati verranno poi valutati in relazione alla pressione selettiva sulla proteina P (polimerasi) virale, al fine di identificare eventuali altre mutazioni potenzialmente associate a resistenza.