Valutazione del grado di autosufficienza alimentare e del bilancio di nutrienti (azoto e fosforo) di aziende di bovine da latte nella bassa Valtellina e in Val Chiavenna
Progetto La provincia di Sondrio costituisce un'area tradizionalmente vocata alla zootecnia da latte. Sul territorio valtellinese e valchiavennasco è presente una zootecnia a due velocità: numerose aziende di ridotte dimensioni la cui attività è collegata a piccole latterie di paese, accanto ad una crescente presenza di allevamenti più moderni, di maggiore dimensione e intensità di allevamento, che fanno generalmente capo a caseifici cooperativi e all'industria. Questi ultimi si sono indirizzati verso animali ad alta specializzazione produttiva e verso l'adozione di strategie gestionali e alimentari sempre più intensive con importante presenza nelle razioni di mangimi concentrati di origine extra-aziendale.
L'affermarsi della zootecnia da latte di tipo intensivo nelle aree alpine pone importanti problemi in termini di ricaduta ambientale in conseguenza dell'aumento degli input (di energia, azoto, fosforo, ecc.) e del cambio d'uso del territorio con abbandono progressivo dei pascoli di mezza quota e degli alpeggi e con l'introduzione della maiscoltura e del doppio raccolto al posto dei prati permanenti. D'altra parte le aziende più tradizionali, caratterizzate da ridotte dimensioni e scarso livello tecnologico, soffrono sempre più della scarsa competitività e degli elevati costi di produzione.
Il progetto si pone come obiettivi la valutazione del grado di autosufficienza alimentare e la stima del bilancio di nutrienti (azoto e fosforo) di una trentina di aziende bovine da latte di fondovalle collocate nella bassa Valtellina e in Valchiavenna che conferiscono il latte ad un'unica latteria sociale. Il lavoro verrà condotto mediante sopralluoghi nelle trenta aziende per la compilazione di un questionario relativo alla caratteristiche strutturali e gestionali dell'azienda: localizzazione e altitudine, numero di capi allevati per categoria e razza, tipologia di stabulazione, acquisto/vendita di capi, modalità di stoccaggio dei reflui, SAU e destinazione della stessa, gestione della campagna (concimazione minerale) e produttività delle colture, composizione delle razioni alimentari, quantità di alimenti autoprodotti e di alimenti acquistati e modalità di somministrazione degli stessi, eventuale utilizzo dell'alpeggio estivo, quantità e qualità del latte prodotto annualmente.
Durante i sopralluoghi verranno inoltre prelevati dei campioni di foraggi e concentrati che saranno sottoposti ad analisi bromatologica completa e ad analisi delle frazioni Cornell per la determinazione della composizione analitica delle razioni e del contenuto in azoto e fosforo. Inoltre tramite i dati reperiti con il questionario, le analisi degli alimenti, il latte prodotto, l'acquisto e la vendita di animali si potranno stimare le quantità di azoto e fosforo immessi dall'azienda nell'ambiente.