Indagine sierologia per Influenza Aviaria e West Nile Disease in rapaci ricoverati presso i Centri di Recupero degli Animali Selvatici (C.R.A.S.) della Lombardia.
Progetto Le specie aviarie selvatiche da sempre sono considerate vettore e/o ospite di patologie infettive sia per gli uccelli selvatici stessi che per quelli di allevamento. Negli ultimi anni l¿interesse per le indagini epidemiologiche in queste specie è andata aumentando anche per i recenti episodi di Influenza aviaria segnalata nei Paesi asiatici e che ha interessato anche l¿uomo. Oltre all¿influenza aviaria altre possono essere le patologie a carattere zoonosico di origine virale. Tra queste West Nile Disease, è sicuramente tra le più pericolose per le conseguenze anche mortali per l¿uomo. Questa patologia è già stata segnalata in Italia dieci anni fa, mentre in Francia, nel 2002, sono stati segnalati casi clinici nell'uomo e nel cavallo. In Italia osservazioni sierologiche molto recenti (Rizzoli et al., 2007), hanno evidenziato sieroconversione in polli sentinella stabulati in Trentino.
Nel nostro Paese sono stati predisposti negli anni, Piani di Monitoraggio Attivi e Passivi nei riguardi di queste patologie anche nei riguardi dell¿avifauna selvatica; i primi consistono nel monitorare direttamente varie specie di uccelli nelle varie regioni in base a considerazioni epidemiologiche recenti (casi di malattia segnalata, densità degli uccelli selvatici, mentre i secondi riguardano prevalentemente le analisi virologiche dei soggetti ritrovati morti sul territorio.
I Piani di monitoraggio includono i rapaci solo come monitoraggio passivo, mentre lo scopo della presente ricerca è quella di intraprendere un monitoraggio attivo, indagando sierologicamente per Influenza Aviaria (AI) e West Nile Disease (WND), gli uccelli rapaci ricoverati presso i Centri di Recupero degli Animali Selvatici della Lombardia.
La scelta di campionare solo i rapaci è motivata dal loro comportamento alimentare rivolto principalmente alla cattura di prede vive, che talvolta possono essere debilitate da malattie intercorrenti, e in certe circostanze anche di carcasse di animali morti. Questo li rende maggiormente esposti alla possibilità di contrarre malattie infettive, comprese quelle ad eziologia virale. In generale i rapaci sono comunque considerate specie piuttosto resistenti alle infezioni virali, ma possono avere un ruolo, anche importante, nella diffusione di tali patologie. Per questa indagine si ritiene opportuno prendere in considerazione 50-100 soggetti appartenenti a specie di rapaci, sia diurni che notturni, cui saranno prelevati campioni di sangue dalla vena cutanea ulnare o dalla giugulare, estrarne il siero e procedere alle analisi. Per AI si procederà come screning alla ricerca dell¿antigene di Gruppo (nucleoproteina A) con un test ELISA, i campioni positivi saranno sottoposti ad emoagglutinazione per la ricerca degli antigeni specifici H e N. Per le indagini sierologiche nei riguardi di WND, sarà utilizzata una tecnica ELISA.