Modello morfometrico per la valutazione delle caratteristiche morfologiche delle lesioni epatocellulari non neoplastiche nella cirrosi epatica
Progetto Gli stadi precoci nel processo di epatocarcinogenesi conseguente a patologie croniche epatiche sono caratterizzati dalla comparsa di diverse tipologie di lesioni nodulari alcune delle quali sono considerate avere un significato preneoplastico, potendo evolvere verso il carcinoma epatocellulare (HCC). Lo sviluppo e la progressione dell'HCC in fegato cronicamente "ammalato" è un processo multistep a lungo termine, caratterizzato dall'accumulo di alterazioni genetiche che causano crescita aberrante e trasformazione neoplastica delle cellule parenchimali, seguito da invasione vascolare e metastasi a distanza. Sono coinvolti in questo processo alcuni fattori quali virus epatotropi (HBV e HCV) e consumo di alcool.
Nell'ambito di un fegato in cui si sviluppa HCC possono essere presenti lesioni definite preneoplastiche, non necessariamente precorritrici del tumore. In questo ambito, l'International Working Party del 1995 ha tentato di porre ordine nella ricca (e a volte ambigua) terminologia delle lesioni epatocellulari in rapporto al loro potenziale di sviluppo in senso neoplastico, differenziando fra le altre i noduli di macrorigenerazione (MRN) e i noduli ad altro grado di displasia (HGDN), che hanno un valore di lesioni ad alto potenziale evolutivo in senso neoplastico.
Da un punto di vista morfologico i MRN hanno caratteristiche simili ai noduli cirrotici senza la presenza di alterazioni nucleari e/o strutturali particolarmente marcate. Al contrario, i noduli displasici presentano un aumentato rapporto nucleo/citoplasma, alterazioni del profilo nucleare, aumento di spessore dei cordoni epatocellulari (costituiti da 2-3 epatociti) ed atipie cellulari di vario grado. Inoltre il loro profilo vascolare, valutato mediante marcatori immunoistochimici quali CD34 e CD31, è spesso simile a quello dell'HCC.
Alla comune analisi anatomo-patologica questi parametri risultano solo in parte evidenti ed a volte difficili da valutare per problemi di campionamento ed frammentazione del materiale durante la biopsia. Ancora più difficile è la quantificazione di tali alterazioni morfologiche, influenzata anche da variazioni intra- ed inter-individuali nel grado di osservazione.
Scopo delle ricerca è quello di elaborare, avvalendosi di un analizzatore di immagine computerizzato, un modello morfometrico interattivo che permetta la quantificazione delle alterazioni morfologiche presenti in MRN e HGDN su sezioni in ematossilina-eosina provenienti da fegati di pazienti cirrotici sottoposti a trapianto epatico. L'analisi morfometrica verrà condotta anche su sezioni:
- colorate mediante tricromica CAB per valutare il grado di fibrosi
- in cui si utilizzano markers immunoistochimici per valutare
1) il grado di neocapillarizzazione (CD34 e CD31)
2) il grado di disgregazione della trama reticolinica correlata ai fenomeni di proliferazione epatocellulare (reticolina)
3) il grado di metaplasia biliare degli epatociti (citocheratina 7)