Carcinoma del colon e infiltrato infiammatorio peritumorale: correlazione con le modalità di intervento chirurgico, positività dell'anamnesi per emotrasfusioni e prognosi a 5 anni
Progetto Presupposti. Recentemente è stato segnalato che, oltre ai noti fattori prognostici del carcinoma del colon (staging-pTNM, grading), avrebbero significato prognostico positivo la presenza di un "pushing margin" e di un marcato infiltrato infiammatorio peritumorale. Sono in corso studi di correlazione tra i linfociti associati al tumore e gli altri parametri, come grading, staging ed tipo di intervento chirurgico, ma il ruolo dei linfociti T nelle neoplasie è ancora molto controverso. Molto recentemente il nostro gruppo si è focalizzato sulla caratterizzazione mediante metodica immunoistochimica dell'infiltrato infiammatorio peritumorale, con particolare attenzione alla popolazione di cellule T regolatorie (Treg): queste cellule aiutano l'ospite contro lo sviluppo di autoimmunità, ma sopprimono anche la risposta dei linfociti T verso gli antigeni tumorali, favorendo quindi la progressione neoplastica.
I linfociti Treg sono caratterizzati dall'espressione di molecole di superficie come CD4 e CD25, mentre l'identificazione nucleare dell'antigene FoxP3 (specifico per questa popolazione cellulare) ne indica l'acquisizione di capacità soppressiva; FoxP3 è quindi considerato il più sensibile marker della regolazione e della funzione inibitoria delle cellule T CD4+ CD25+.
I noti studi di Terasaki che all'inizio della pratica clinica dei trapianti dimostravano come le trasfusioni di sangue inducevano una tolleranza immunitaria, sono stati seguiti da osservazioni che indicavano come le trasfusioni peroperatorie peggiorassero la prognosi dei pazienti operati per carcinoma del colon (Burrows L. Cancer Detect Prev. 1987; Burrows L. Lancet. 1982). Queste osservazioni sono state contraddette da altri studi, i più recenti dei quali tuttavia risalgono a più di un decennio fa (Donohue JH. .J Clin Oncol. 1995; Sibbering DM. Dis Colon Rectum. 1994).
Descrizione. Per questo studio retrospettivo verranno selezionati presso gli ospedali convenzionati con la scuola di specializzazione in Chirurgia generale dell'Università di Milano pazienti con carcinoma del colon, sottoposti ad intervento chirurgico radicale entro l'anno 2001, dopo esser stati sottoposti ad emotrasfusione di una o più unità nei tre mesi precedenti. Per ciascun paziente verrà considerato un follow up di 5 anni: i pazienti verranno quindi raggruppati (a seconda del tipo di intervento chirurgico) in due categorie, cioè pazienti liberi da malattia e pazienti con secondarismi o deceduti per malattia. Per ciascun paziente verrà quantificato l'infiltrato infiammatorio peritumorale mediante metodica immunoistochimica con anticorpi anti CD3, CD4, CD8, FoxP3, CD68, CD20.
Obiettivo: valutare, in carcinomi colici Stadio III, la componente infiammatoria peritumorale, con particolare attenzione alla popolazione di cellule Treg. Inoltre, verrà valutata la correlazione tra infiltrato infiammatorio, positività dell'anamnesi per emotrasfusioni nei tre mesi precedenti l'intervento chirurgico e prognosi a 5 anni