Miglioramento della sostenibilità della zootecnia attraverso l'ottimizzazione della produzione di biogas da biomasse vegetali e reflui di allevamento.
Progetto Con la fine degli anni '80 è andata diffondendosi nel nostro Paese una nuova generazione di impianti semplificati e a basso costo per la produzione di biogas. Tali attrezzature, oltre a consentire all'agricoltore un buon recupero di energia, hanno anche altri vantaggi correlati quali la riduzione delle emissioni di odore dagli stoccaggi e il raggiungimento di un buon livello di stabilizzazione dei reflui. Al momento, la normativa Nazionale (leggi finanziarie 2006 e 2007), le agevolazioni fiscali, i contributi regionali legati ai Piani di Sviluppo Regionali 2007/2013 nonché i vincoli posti dalla "direttiva nitrati" (direttiva comunitaria 91/676/CEE) spingono le imprese agricole (e gli allevatori di bovini da latte in particolare) verso l'adozione di soluzioni tecniche in grado di ridurre il carico da azoto nei reflui di allevamento con costi sostenibili.
In questo quadro il biogas può ricoprire un interessante ruolo grazie all'attuale incentivazione della produzione di energia da fonte rinnovabile che consente di ridurre considerevolmente i costi dei trattamenti. In effetti, le attuali tecnologie impiantistiche per il biogas non privilegiano una loro compiuta integrazione con le soluzioni tecnologiche finalizzate alla riduzione o alla separazione del contenuto in azoto degli effluenti di allevamento poiché sono state per la maggior parte sviluppate da società tedesche, Paese in cui il problema è meno sentito.
Scopo del presente progetto è quello di verificare le possibili sinergie tra produzione di biogas e trattamenti di abbattimento-separazione dell'azoto adeguando le tecnologie esistenti alla situazione agro-zootecnica Lombarda. Più in particolare gli obiettivi del progetto sono:
1) mettere a punto, su bioreattori di laboratorio, una metodica atta a valutare la produzione di biogas ottenibile dalle varie biomasse e la sua qualità (% di CH4, CO2 e H2);
2) sperimentare su scala di impianto pilota un processo integrato a più fasi anaerobico-aerobico per l'abbattimento e la separazione dell'azoto individuando i parametri di processo in grado di ottimizzare sia la produzione di biogas che il contenimento dell'azoto.
Tali obiettivi saranno perseguiti conducendo , per quanto relativo alla fase anaerobica, prove sperimentali con un impianto pilota già esistente: costituito da 2 digestori da 5 metri cubi ciascuno e realizzato in modo tale che la gestione possa essere automatizzata e che il sistema possa garantire la massima flessibilità di utilizzo. A questo si integrerà con successive fasi di strippaggio e trattamento aerobico di nitrificazione-denitrificazione.