La ricerca si propone di analizzare un principio latente nel nostro ordinamento giuridico ma non mai chiaramente razionalizzato, ossia il principio che, di fatto, vede la possibilità che le obbligazioni di pagamento di somme di denaro si perpetuino senza limiti di tempo e senza che vi sia modo di decretarne la fine dopo ripetuti e infruttuosi tentativi di adempimento coattivo. Infatti, come noto, è sufficiente interrompere il termine prescrizionale perché il diritto del creditore possa continuare ad essere fatto valere anche a distanza di numerosi anni.
Questo principio, criptotipico nel nostro ordinamento come nella maggioranza dei paesi di civil law (in particolare, la Germania), appare in contrasto non solo con quanto è previsto nell'ordinamento americano, dove la possibilità di dichiarare fallimento è concessa ad imprenditori commerciali e a privati e dove vige l'istituto della discharge, ma anche con le linee di tendenza della normativa europea che vede, soprattutto in tema di fallimento dei consumatori, l'influenza del concetto statunitense di fresh start.
L'analisi si propone uno studio del problema con gli strumenti della comparazione e dell'analisi economica del diritto, nel contesto della diffusione internazionale del capitalismo inerente al credito al consumo e dei derivanti costi sociali, legati soprattutto al sovraindebitamento. Infine, lo studio sarà completato con una analisi di contratti, soprattutto di assicurazione, che vedono inserite clausole rispecchianti l'evoluzione verso il definitivo tramonto del principio della illimitata sopravvivenza dell'obbligazione pecuniaria.