E' recentemente capitata alla nostra osservazione una patologia particolare che ha colpito un gruppo di 3.000 starne di circa 50 giorni di età. I soggetti si presentavano abbattuti, anoressici e con lieve enterite. La mortalità specificamente riferibile all'episodio morboso si aggirava intorno al 5%. All'autopsia si riscontravano milza e borsa di Fabrizio marcatamente ipotrofiche, fegato marmorizzato e duodenite catarrale. Gli esami batteriologici eseguiti su questi organi sono risultati tutti negativi. L'esame istologico ha messo in evidenza epatite acuta con disorganizzazione delle connessioni intercellulari e degenerazione vacuolare disseminata. Aree necrotiche epatiche multifocali mostravano epatociti in preda a carioressi e - reperto particolare e significativo - con corpi inclusi intranucleari grandi, pallidi ed eosinofili. Tali lesioni epatiche si sovrapponevano a quelle precedentemente da noi osservate in giovani fagiani affetti da parvovirus (Gelmetti et al. 1996).
L'obiettivo della nostra ricerca pertanto è proprio quello di arrivare ad identificare l'agente virale della sindrome riscontrata nella starna, eventualmente tentarne la moltiplicazione su uova embrionate e caratterizzarlo dal punto di vista biomolecolare.
A tal fine, si procederà nei modi seguenti:
1)visualizzazione morfologica al microscopio elettronico delle particelle virali eventualmente presenti nei campioni di fegato e milza. 2)inoculazione di uova embrionate di starna per un tentativo di isolamento (per quanto il parvovirus del fagiano si sia dimostrato refrattario alla moltiplicazione in uova embrionate specie-specifiche); 3)caratterizzazione biomolecolare del virus mediante PCR utilizzando primers disegnati sul genoma già noto di altri parvovirus aviari.
Per quanto riguarda il punto 1) in collaborazine con l'Istituto Zooprofilattico di Brescia, Reparto Microscopia elettronica, si allestirà un omogenato di fegato e milza che sarà sospeso in una soluzione tampone fosfato sottoposta a centrifugazione preliminare per eliminare i detriti più grossolani e poi ad una ulteriore centrifugazione a 89.000 rpm per 15'. Il pellettato verrà poi adagiato su una griglia di rame di 3 mm usando uno specifico adattatore. Le griglie saranno colorate con sodiotungstato al 2% (pH 6.8) ed esaminate al microscopio elettronico.
La malattia da noi osservata non è simile ad alcuna delle patologie già descritte nella starna. L'epatite necrotica con la presenza di grossi corpi inclusi nucleari eosinofili fa fortemente sospettare un'infezione da parvovirus come quelle osservate in altre specie aviarie quali l'oca (malattia di Derzsy), l'anatra muta e il germano in Europa e Cina (Holmes et al 2004; Glavits et al. 2005; Diao et al. 2006; Samorek-Salamonowicz e Kozdrun., 2006).
Inoltre, non molti anni fa, un¿epatite da parvovirus è stata seganalata anche in giovani fagiani in Italia (Gelmetti et al. 1996).