Principi bioattivi da residui vegetali industriali: in vitro test su flora intestinale di monogastrici
Progetto PRESUPPOSTI
Nei suinetti in fase di svezzamento, un'ottimale condizione della flora microbica migliora la digestione, l'assorbimento dei nutrienti e la resistenza alle infezioni.Le sfide determinate dalle scelte manageriali e nutrizionali, aumentano la suscettibilità a potenziali patogeni o ad infezioni subcliniche. Dal divieto dell'utilizzo degli antibiotici per prevenire tali patologie, l'interesse dei paesi della CE è trovare alternative per ridurre l'incidenza di batteri potenzialmente patogeni nel tratto GI, mantenendo la qualità delle produzioni e la sicurezza degli alimenti di origine animale (Regolamento CE 178/2002).
Dalla lavorazione industriale della frutta, vegetali e dall'estrazione di piante per produrre food/feed additivi e fitoterapeutici, residuano tonnellate di scarti organici. Questi residui possono contenere sostanze con attività biologica (es. antocianosidi, flavonoidi, pectine, polifenoli) ed essere potenzialmente riutilizzabili come additivi. Lo scopo del presente studio è testare in vitro l'effetto di tali residui industriali sulla flora microbica intestinale del suinetto, tramite il test di diffusione in gel d'agar (Kirby-Bauer Method).
DESCRIZIONE DELLA RICERCA
Isolamento delle colonie batteriche
Campioni di feci vengono prelevati dall'ampolla rettale di suini sani di 60-70 gg, miscelati e diluiti 1:10 (v/v) con una soluzione allo 0.9% di Na/Cl tryptone. 1 mL di questa soluzione viene inoculata in piastre di Petri con terreni di crescita selettivi. Successivamente, vengono isolate colonie di E. coli (Chromocult agar, VWR-Merck), Clostridia (TSC agar, VWR-Merck) e Lactobacilli (MRS agar, VWR-Merck). Da ciascun ceppo aliquote di 0.1 mL di sospensione batterica (108 CFU/mL) vengono spatolate su piastre di Petri contenenti terreni di crescita specifici.
Preparazione dei residui naturali, test in vitro
0.5 g di ciascun residuo vengono diluiti in acqua deionizzata (50 mL) o in etanolo assoluto (50 mL). Dischetti di carta sterili (Oxoid), inumiditi con ciascuna delle soluzioni ed essiccati per 30 minuti in una cappa a flusso laminare, sono posizionati sulla superficie di ciascuna piastra preparata in precedenza: 1) un dischetto con il residuo da testare, 2) un dischetto con 10Tg di Ampicillina per Clostridi e Lactobacilli o con 15Tg di Apramycina per E. coli (controllo positivo), 3) un disco con acqua deionizzata sterile o etanolo assoluto (controllo negativo). Le piastre sono incubate a 37°C per 24 h, in condizioni di aerobiosi (E. coli) o anaerobiosi (Lactobacilli, Clostridi) e osservate per valutare la presenza di aree di inibizione di crescita e il diametro dell'alone di inibizione.
OBIETTIVO
Da questo screening i residui con potenziali specifiche attività inibenti, possono essere trasformati in prodotti con valore aggiunto mediante processi tecnologici innovativi e utilizzati in qualità di additivi alimentari, contribuendo inoltre a ridurre l'impatto ambientale dovuto allo smaltimento di tali residui.