Valutazione della potenziale attività terapeutica e/o preventiva del composto FANS "CHF5074" nei confronti delle malattie da prioni
Progetto Le encefalopatie spongiformi trasmissibili (EST), malattie degenerative dell'uomo e degli animali, sono caratterizzate dall'accumulo di una proteina cellulare (PrPc) che subisce una modificazione conformazionale nella sua struttura secondaria. La proteina prionica alterata (PrPsc) funge da stampo per la produzione di altre molecole che sono particolarmente resistenti alle proteasi endogene. Tale isoforma è la principale responsabile dell'accumulo di sostanza amiloide e delle lesioni del SNC tipicamente osservate nelle EST.
Alcuni farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) si sono dimostrate efficaci nel ridurre e ritardare la deposizione della PrPsc allungando la vita media dei soggetti infettati col prione; tuttavia nessuno dei farmaci sperimentati ha mostrato un'azione terapeutica risolutiva.
La deposizione di sostanza amiloide nel SNC e il misfolding proteico sono caratteristiche patogenetiche che accomunano le EST alla malattia di Alzheimer, caratterizzata dalla formazione, in sede extracellulare, di depositi della forma anomala della proteina beta-APP (beta-amyloid precursor protein), detta Abeta (beta-amiloide). In particolare, sia la betaAPP sia la PrPsc sono complessi proteici multi-dominio che si comportano da sequenze potenzialmente tossiche e, inoltre, i domini tossici di entrambe le proteine (Abeta e PrP 106-126) sottostanno a una serie di attacchi proteolitici che sono regolati in modo simile. Queste analogie fanno ritenere possibile che i farmaci efficaci per il trattamento della malattia di Alzheimer possano essere impiegati con successo anche per la cura delle EST.
L'1-(3',4'-dichloro-2-fluoro[1,1'-biphenyl]-4-yl)-cyclopropanecarboxylic acid (CHF5074) è un nuovo inibitore della gamma-secretasi, un enzima responsabile della formazione dell'Abeta; è un derivato dei FANS, privo di azione inibitoria sulla ciclossigenasi (COX) in grado di ridurre la formazione di Abeta nel cervello di topi transgenici per la malattia di Alzheimer.
Con questo lavoro ci proponiamo di verificare l'attività di questo nuovo composto in topi CD1, infettati sperimentalmente con il ceppo scrapie RML (Rocky Mountain Laboratory) per via intracerebrale e per via intraperitoneale, che saranno sottoposti a trattamento con la molecola in esame mediante somministrazione per os, attraverso l'utilizzo di mangime medicato.
Gli animali verranno controllati giornalmente e in caso di manifestazioni morbose gravi saranno prontamente sacrificati.
L'efficacia del composto verrà valutata considerando il periodo di incubazione, la sopravvivenza e le caratteristiche delle lesioni riscontrate. La presenza e la distribuzione delle tipiche lesioni istopatologiche e la valutazione quantitativa dei depositi di PrPsc a livello del sistema nervoso centrale mediante immunoistochimica e Western blotting saranno confrontati con controlli positivi infettati e non trattati e con controlli negativi non infettati ma trattati.