IL CANE COME MODELLO DI STUDIO DEI SEMINOMI UMANI. STUDIO IMMUNOISTOCHIMICO DELL'ESPRESSIONE DEL RECETTORE C-KIT IN TESTICOLI NORMALI E NEOPLASTICI DI CANE
Progetto Nell'uomo il seminoma è assai studiato in quanto colpisce soggetti giovani ed ha subito un incremento negli ultimi decenni. Esistono nell'uomo due forme di seminoma, la classica e la spermatocitica. La prima, maligna e metastatizzante, deriva da cellule seminali immature (gonociti, spermatogoni), l'altra, ad espansività locale e dal comportamento più benigno, da cellule seminali decisamente più mature: gli spermatociti. La prima è quella più studiata e risulta positiva all'immunoistochimica ad anticorpi diretti verso fosfatasi alcalina placentare (PLAP) e c-kit, la seconda risulta negativa. Tuttavia, visto che PLAP è espressa dai gonociti ma non dagli spermatogoni, non sono molte le cellule neoplastiche positive in un semioma classico. C-kit, recettore della tirosina chinasi, invece, viene mantenuto anche dagli spermatogoni e permette di discriminare con maggior sicurezza tra seminomi classici e spermatocitici.
Nell'uomo, tramite studi sperimentali si è potuto riprodurre lesioni preneoplastiche di seminoma classico in topi e ratti, ma essi non vivono a sufficienza per sviluppare la neoplasia conclamata.
Attraverso precedenti progetti di ricerca si è dimostrato che anche nel cane i seminomi sono in largo aumento (Grieco et al., 2008 vedi pubblicaz.) e, inoltre, che nel cane esistono le due forme di seminoma esattamente c(Grieco et al., 2007 vedi pubblicaz.)ome nell'uomo . Non solo, la forma classica sembra essere ben rappresentata (Grieco et al., 2007 vedi pubblicaz.). Il cane ha un tempo di vita sufficiente per sviluppare la neoplasia e potrebbe rappresentare la specie sperimentale d'elezione per lo studio della patogenesi e delle terapie del seminoma umano.
Per dimostrare ciò è importante verificare se i seminomi canini esprimono i medesimi markers di quelli umani e, nel lavoro di cui sopra (Grieco et al., 2007), si è potuto verificare che la fosfatasi alcalina fornisce reperti analoghi a quanto visto in medicina umana. Il presente progetto si prefigge di studiare l'espressione del c-kit, considerato in medicina umana marker più attendibile nella discriminazione tra le due forme di seminoma. Per far ciò verrà impiegata la metodica immunoistochimica, avvalendosi di diversi anticorpi monoclonali e policlonali presenti in commercio, diretti verso c-kit. In primo luogo si testerà l'espressione di c-kit su testicoli normali di cani giovani, adulti, anziani e, possibilmente, su feti canini. In seguito, l'anticorpo con la reattività migliore verrà impiegato per studiare l'espressione di c-kit su circa 50 testicoli di cane sia affetti da lesioni preneoplastiche di seminoma sia mostranti lesioni riferibili a seminoma conclamato nei suoi diversi stati di sviluppo: intratubulare, da intratubulare a diffuso, diffuso. Si attendono risultati interessanti che, unitamente a quelli ottenuti con la fosfatasi alcalina e già pubblicati, possano a loro volta essere oggetto di pubblicazione su riviste internazionali.