La presente ricerca riprende e sviluppa un precedente progetto, incentrato sui repertori linguistici degli immigrati ispanofoni in Italia, con particolare riguardo per la formazione di interlingue caratterizzate da fenomeni di contaminazione a ogni livello, molto evidenti quando la L1 e la L2 sono tipologicamente affini, come nel caso di italiano e spagnolo (Meo Zilio 1989, Schmid 1994, Vietti 2005). L'indagine ha messo in luce una spiccata tendenza al mantenimento della L1 nel gruppo degli adulti, mentre nei minori si osserva una più sicura competenza della L2 (Calvi [in stampa], "El italiano de los hispanohablantes en Italia: ¿hacia un nuevo cocoliche?"; Bonomi [in stampa], "Minori ispanofoni e iniziative di intervento per il mantenimento linguistico").
Il progetto attuale si propone di analizzare in modo più approfondito l'uso della L1 da parte degli immigrati ispanofoni, tenuto conto dello stretto legame che intercorre tra lingua e identificazione con un determinato gruppo etnico (Giles 1977, Blas Arroyo 2005). Le comunità ispanofone, soprattutto nelle grandi città come Milano, si caratterizzano infatti per una forte coesione ingroup, determinata da molteplici fattori (creazione di catene migratorie, svolgimento di mansioni etnicamente caratterizzanti, ecc.).
Mediante la tecnica dell'intervista partecipata, somministrata in lingua spagnola, ci si propone di verificare il livello di mantenimento della L1 nei diversi ambienti frequentati dall'immigrato (famiglia, reti amicali, lavoro), nonché eventuali interferenze e prestiti dell'italiano nella lingua d'origine. Le interviste verteranno principalmente sull'esperienza del passaggio dal luogo di provenienza al nuovo spazio urbano; il materiale raccolto sarà studiato mediante le tecniche di analisi della narrazione orale (Silva Corvalán 1987, Briz 2000), con particolare riguardo per l'uso dei deittici.
Sarà anche valutato il ruolo ricoperto dai mezzi di informazione in lingua originale (riviste cartacee e on line, programmi radiofonici e televisivi, ecc.) nel mantenimento della L1. In definitiva, si intende verificare se esistono le basi per lo sviluppo di un bilinguismo equilibrato, problema cruciale dal punto di vista della mediazione linguistica e culturale in ambito sociale, che si propone di favorire l'integrazione delle comunità immigrate nel contesto del paese d'arrivo, rispettando le identità originarie.
E' prevista la collaborazione con il gruppo di ricerca dell'Universidad Europea de Madrid, diretto dal prof. Luis Guerra, nell'ambito del progetto Estudio lingüístico multidisciplinar sobre la población inmigrante en la Comunidad de Madrid (INMIGRA 2007), che si prefigge di studiare da un punto di vista multidisciplinare le comunità migranti presenti sul territorio madrileno; e con un gruppo di ricerca dell'Università di Pisa diretto dalla prof.ssa Rocío Caravedo.