Questa ricerca si propone di approfondire l'area vasta e complessa rappresentata dal discorso critico sul cinema, che tra gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta conosce nel nostro Paese un'evoluzione e uno sviluppo ancora tutto da indagare. Tra la seconda metà degli anni Cinquanta e la fine degli anni Sessanta, infatti, l'avvento e la graduale diffusione del mezzo televisivo determina la progressiva perdita di centralità di quello cinematografico. Si tratta di una perdita che impone un radicale cambiamento tanto del consumo cinematografico, quanto del consumo di critica, a sua volta segnato dall'avvento della critica televisiva. Di conseguenza, la critica cinematografica cessa di essere principalmente una forma di mediazione che interviene tra le strategie di costruzione dello spettatore (messe in atto dalla stessa produzione e dalla promozione pubblicitaria) e l'accoglienza effettivamente riservata ai film dal pubblico, per aprirsi a modelli di discorso critico alternativi ¿ principalmente d'importazione ¿ pur confinandoli nell'ambito di pubblicazioni sempre più specializzate e di settore.
Diviene perciò necessario indagare gli aspetti più peculiari della frattura che emerge progressivamante nell'ambito del discorso critico. Una frattura che porta da un lato al cambiamento della stessa esperienza tradizionale di mediazione critica tra pubblico e film; dall'altro all'emegrenza di modelli del discorso critico alternativi a quelli tradizionali, seppur confinati in riviste vieppiù accademiche.
A questo scopo, si intende prendere in esame la critica cinematografica prodotta sia nelle sue forme sempre più specializzate, sia nelle sue forme tradizionali, anche latenti, rinvenibili nella produzione scritta più strettamente promozionale e destinata alla stampa popolare. Più in generale, perciò, a fianco della comparsa di nuove riviste o di pubblicazioni specifiche, si intende analizzare anche quei paratesti cartacei (cataloghi, press book, novelle, fotoromanzi, servizi fotografici, biografie dei divi dello schermo) assai importanti per comprendere le ripercussioni che la mediazione operata dalla critica dimostra di avere effettivamente sul pubblico, anche in relazione all'eventuale scarto tra accoglienza immediata e successiva fortuna critica di un film.