Introduzione
Perilla frutescens (L.) Britt., fam. Lamiaceae, è una specie annuale brevidiurna originaria delle zone montuose di Cina ed India e risulta molto coltivata in Giappone, Cina e Corea. Essa viene utilizzata sia a scopo alimentare (come ortaggio, per l'ottenimento di olio dai semi, come spezia o come colorante), sia a scopo terapeutico. In particolare, la pianta mostra proprietà disintossicanti, antitussive, antibiotiche, antipiretiche, anti-HIV, antiallergiche, antidepressive. La perilla, inoltre, contiene molti composti fenolici che esercitano benefici effetti sulla salute umana; tra essi, le antocianine sono utilizzate come coloranti naturali, soprattutto in alimenti.
L'olio che si ricava dai semi della perilla è particolarmente ricco in acido alfa-linolenico (precursore degli acidi grassi della serie omega-6), la cui introduzione nella dieta offre i ben noti vantaggi sulla salute.
Recentemente, anche in occidente si è osservato un certo interesse nei confronti di questa pianta, soprattutto per le sue proprietà medicinali, ma anche come possibile innovativo ortaggio da foglia, da utilizzare soprattutto in mix con insalate, ai quali apporta un caratteristico aroma che deriva dalla presenza di un tipico olio essenziale.
Gli obiettivi del progetto sono i seguenti:
-valutare l'adattabilità della perilla ai nuovi ambienti di coltivazione dell'Italia settentrionale;
-raccogliere informazioni riguardo alla variabilità presente nella specie, prendendo in considerazione differenti varietà;
-definire le esigenze di azoto della specie e valutare gli assorbimenti e le asportazioni dei macroelementi principali;
-valutare la migliore modalità d'impianto, tra la semina diretta ed il trapianto;
-stilare un possibile protocollo di coltivazione.
Descrizione della sperimentazione
La sperimentazione si svolgerà presso la Fondazione Minoprio. In una prova verrà osservato tutto il materiale sementiero reperibile, allestendo una sorta di campo-catalogo per il confronto quanti-qualitativo del prodotto. In un'altra prova si confronterà il trapianto con la semina diretta, utilizzando 4 cultivar, due a foglia verde e due a foglia rossa. Inoltre, si effettueranno 4 trattamenti di concimazione azotata (0- 60-120-180 kg N/ha), mantenendo invariato il livello di P e K, poiché, come per tutte le specie da foglia, l'azoto rappresenta l'elemento più critico da gestire. L'azoto verrà somministrato parte all'impianto, impiegando un formulato a lento effetto, parte in copertura, come nitrato ammonico. Lo schema sperimentale sarà a parcella suddivisa, con tre ripetizioni. Dopo un paio di mesi dall'impianto sarà effettuata la raccolta delle foglie, che verranno pesate ed analizzate relativamente ai contenuti in N totale e nitrico, P e K, nonché alla composizione dell'olio essenziale. Le piante non raccolte saranno lasciate andare a seme, in modo da completare il ciclo biologico; anche la produzione di seme verrà quantificata.