La melatonina è un ormone implicato nella regolazione dei ritmi circadiani, la cui concentrazione plasmatica aumenta con l'oscurità, raggiunge il picco intorno a mezzanotte e poi gradualmente decresce.
In Italia la melatonina è approvata come integratore alimentare ed è utilizzata nel mondo da tempo e su larga scala per disturbi del sonno legati al cambio di fuso orario, all'età avanzata e alla cecità, ai turni di lavoro notturni e nel caso della sindrome del sonno ritardato (delayed sleep phase syndrome) per la sua azione ipnoinducente via recettori centrali specifici MT-1 e MT-2.
I disturbi del sonno sono estremamente comuni nei pazienti ricoverati in Terapia Intensiva (T.I.) a causa della patologia di base e dello stress legato alla situazione acuta. Fra i ricordi della degenza in T.I., la perdita del ritmo fisiologico di sonno/veglia è riferita come elemento di sconforto secondo solo al dolore; le alterazioni del ritmo sonno/veglia favoriscono l'insorgenza di episodi di confusione mentale e di agitazione.
SCOPO DELLO STUDIO: Valutare se l'aggiunta di melatonina esogena ( 3 + 3 mg alle ore 20 ed alle ore 24) alla terapia sedativa standard, possa migliorare il ritmo sonno-veglia, presupposto per ridurre gli episodi di agitazione/confusione mentale.
MATERIALI E METODI: Si prevede di arruolare 40 pazienti critici ad alto rischio in questo studio randomizzato e controllato in doppio cieco. Ogni giorno verranno registrati i dati clinici dello stato neurologico e la necessità da parte dei pazienti di ricevere dei farmaci sedativi programmati. La qualità del sonno verrà valutata attraverso degli actigrafi (accelerometri in grado di registrare i movimenti volontari), oltre alla valutazione da parte del personale infermieristico. Si valuteranno anche il numero degli episodi di confusione mentale/agitazione (delirium) e la quantità dei farmaci sedativi supplementari utilizzati, in particolare durante le ore notturne. Al momento del trasferimento dalla TI e dopo 2 mesi, i pazienti verranno valutati per indagare la prevalenza di Post Traumatic Stress Disorder (PTSD).
Bibliografia:
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