Migrazioni internazionali, Politiche di Integrazione e mercato del lavoro: il caso di Israele.
Progetto Le migrazioni internazionali rappresentano uno dei più importanti cambiamenti demografici in atto nel mondo occidentale. Il continuo incremento di tale fenomeno pone sempre più al centro dell'attenzione l'impatto economico dell'immigrazione sul mercato del lavoro dei paesi ospitanti.
La struttura delle labour skills offerte da parte degli immigrati è estremamente rilevante, ma altrettanto lo sono le politiche di integrazione messe in atto dai paesi ospitanti.
L'impatto complessivo, sia sui salari sia sull'occupazione, dipende principalmente dal grado di competizione tra lavoratori nativi e immigrati.
A sua volta il grado di competizione non dipende solo dal tipo di labour-skills offerte - complementari o sostitutive - ma da quanto le politiche di integrazione adottate dal paese ospitante sono state efficaci nel favorire l'accoglienza e l'effettivo inserimento degli immigrati.
La questione diventa cruciale in un momento in cui molti paesi occidentali sono, di fatto, in cerca di skills.
Non a caso Israele è stato definito uno dei migliori laboratori per lo studio dell'impatto economico e sociale del fenomeno migratorio.
Infatti, è un esempio di paese che ha sempre voluto immigrati (ebrei) (vedi Legge del ritorno) e di conseguenza ha studiato e implementato politiche di integrazione che potrebbero rappresentare un modello di riferimento per tutti.
Al di là delle politiche di integrazione, Israele sembra particolarmente adatto come caso studio sull'impatto dell'immigrazione qualificata sul mercato del lavoro in quanto:
1.Tra il 1989 e il 1999, Israele ha assistito all¿ingresso massiccio di circa un milione di nuovi immigrati provenienti dalla ex Unione Sovietica, una cifra impressionante se confrontata a una popolazione dell¿ordine di 4,5 milioni di abitanti.
2.Questa ondata migratoria è stata caratterizzata, a differenza di quelle degli altri paesi occidentali, dal fatto che gli immigrati erano dotati di qualifiche particolarmente elevate. Queste skills si sono rivelate sia competitive sia complementari rispetto a quelle dei nativi.
3.Durante questi anni il paese ha assistito a tassi di crescita del Pil sostenuti, modifiche nella struttura produttiva, il tutto favorito da flussi di investimenti diretti.
4.Negli ultimi anni è stata evidenziata, tuttavia, l'esistenza di una significativa fuga di cervelli (dati non dissimili da quelli italiani), ci si domanda se si tratta di emigrazione definitiva o transitoria.