SISTEMI TERAPEUTICI ORALI MICROPARTICELLARI PER IL RILASCIO MIRATO DI FARMACI PEPTIDICI IN SPECIFICI DISTRETTI INTESTINALI
Progetto Il rilascio mirato di farmaci in specifici distretti dell'organismo è considerato una strategia elettiva per migliorare l'efficacia di un trattamento farmacologico e limitare l'incidenza di effetti indesiderati legati ad una distribuzione non selettiva dell'attivo. Nel caso della somministrazione orale, inoltre, permette di sfruttare l'eventuale presenza di finestre d'assorbimento o di evitare che il farmaco sia liberato in un ambiente sfavorevole. A tale riguardo, la possibilità di veicolare molecole bioattive al colon si configura di particolare interesse soprattutto rispetto a farmaci peptidici e nucleotidici che, somministrati oralmente attraverso formulazioni di tipo convenzionale, sarebbero soggetti a processi di degradazione enzimatica all'interno dello stomaco e dell'intestino tenue. Diversamente, il colon è riconosciuto costituire un sito di rilascio potenzialmente meno ostile per la relativamente limitata presenza di enzimi digestivi, il lento transito del contenuto ed un minore volume di fluido che favorisce il raggiungimento di più elevate concentrazioni locali di importanti adiuvanti quali inibitori delle proteasi e promotori d'assorbimento. Sulla base di questi presupposti, il progetto di ricerca verte sulla progettazione, realizzazione e valutazione di forme farmaceutiche orali non convenzionali in grado di rilasciare farmaci peptidici nel colon ascendente, dove le possibilità di assorbimento sono teoricamente maggiori. Tra i diversi approcci formulativi proposti in letteratura ne sarà seguito uno di tipo tempo-dipendente, ovvero fondato sullo sfruttamento della relativa riproducibilità del tempo di transito nell'intestino tenue. Sarà pertanto necessario individuare un design congruo che contempli opportuni elementi funzionali in grado di ritardare la cessione del farmaco lungo il tratto gastrointestinale e conferire sito-selettività alla stessa. A tali fini si prevede l'utilizzo di polimeri con caratteristiche chimico-fisiche differenti accomunati da profili di tollerabilità altamente consolidati, ed in particolare di derivati idrofili della cellulosa, i cui processi erosivi in seguito a transizione vetroso-gommosa sono programmabili nel tempo in funzione della viscosità e quantità di polimero impiegato, e di resine acriliche a solubilità pH-dipendente atte a proteggere il sistema terapeutico quando localizzato nello stomaco, il cui tempo di svuotamento è soggetto ad un'elevata variabilità. Data la peculiarità delle molecole in oggetto, sarà peraltro fondamentale definire una formulazione che ne possa preservare l'integrità e promuovere l'assorbimento attraverso la mucosa colonica. Un sistema microparticellare potrebbe rispondere al meglio ad entrambe queste esigenze assicurando da un lato un ambiente favorevole e protetto al farmaco, ed esercitando dall'altro una possibile influenza transitoria sulle caratteristiche di permeabilità della mucosa.