La figura del Capo dello Stato negli ordinamenti costituzionali è da sempre una delle più problematiche. La ricerca ha lo scopo di analizzare un particolare profilo, ossia, quello del "coinvolgimento" del Capo dello Stato alla formazione delle leggi, che, tuttavia, ha non poche implicazioni sulla figura complessiva dell'organo di vertice dello Stato.
Per far questo si procederà dapprima ad un inquadramento storico-comparato (analizzando il contesto inglese e il "royal assent", quello americano e il "veto power" e quello francese con il potere di rinvio), cui seguirà l'analisi dell'ordinamento italiano, durante la vigenza dello Statuto albertino, nei momenti essenziali dei lavori della Costituente e quindi nella Costituzione repubblicana, affrontando i numerosi problemi che di fronte a questo tema si sono sempre evidenziati e non sempre risolti in modo soddisfacente dalla dottrina.
Lo scopo della ricerca, anche per questo, è quello di indagare maggiormente come nel concreto svolgimento l'istituto del rinvio delle leggi si è sviluppato, inquadrandolo comunque da un punto di vista teorico, ma non dando poca importanza, appunto, al "come" nella prassi si è attuato. Prassi così differente per ciascun Presidente ma con importanti tratti di continuità.
Infine, si tenterà di elaborare una teoria sul potere di rinvio delle leggi da parte del Capo dello Stato, si potrebbe dire, "intermedia" tra quelle che lo inquadrano comunque nella figura neutra e di indirizzo politico costituzionale del Presidente e quelle che invece ne fanno un potere marcatamente politico.
Si utilizzeranno come riferimenti bibliografici, pertanto, opere sulla figura generale del Capo dello Stato, sul tema specifico della partecipazione del Capo dello stato al procedimento legislativo ma anche lavori di più ampio respiro su temi come quello della responsabilità presidenziale, delle forme di Stato monarchiche e repubblicane e più in generale sul posto della "politica" nel costituzionalismo.