Quanto risentono i ranking universitari del profilo degli studenti? Il caso della classifica Censis-la Repubblica
Progetto Il progetto costituisce uno sviluppo della ricerca sulle classifiche delle università commissionata dal Rettorato e dalla Direzione Amministrativa dell¿Università di Milano a un gruppo di ricerca della Facoltà di Scienze Politiche (Checchi, Biolcati Rinaldi, Guglielmetti, Salini, Turri). La ricerca ha passato in rassegna i principali ranking internazionali e nazionali per concentrare l¿analisi sulla classifica Censis pubblicata annualmente da la Repubblica. L¿analisi è basata sugli indici pubblicati da la Repubblica nonché su una parziale ricostruzione degli indicatori utilizzati dal Censis facendo uso di varie tecniche (analisi dell¿attendibilità, analisi delle componenti principali, analisi dei gruppi). Le classifiche analizzate sono in realtà due, una degli atenei e una delle facoltà: per la prima il giudizio dato è sostanzialmente negativo mentre per la seconda è più articolato. Tra i punti problematici messi in evidenza per quest¿ultima (validità e attendibilità degli indicatori, procedure di normalizzazione e formule di combinazione degli indicatori e degli indici, non confrontabilità degli atenei non statali con quelli pubblici), ve ne è uno che merita di essere approfondito e che costituisce l¿oggetto di ricerca di questo progetto. Si può infatti ipotizzare che il ranking raggiunto dalle facoltà dei diversi atenei sia sensibilmente influenzato dal profilo dei propri studenti ¿ che può anche essere il riflesso di variabili istituzionali come l¿anzianità della facoltà ¿ per gli effetti che questo ha nello strutturare le performance ottenute. Tali effetti possono essere dovuti a specifici meccanismi causali piuttosto che alla stessa definizione degli indicatori: per quanto riguarda il primo caso, è ad esempio evidente che con studenti meglio preparati e maggiormente motivati sia più facile ottenere risultati migliori relativamente alle produttività, ossia alla capacità delle facoltà di garantire un percorso regolare nel corso di studi; per quanto riguarda il secondo caso, è ovvio che una facoltà giovane ha uno stock di studenti fuori corso contenuto che pesa relativamente meno sugli indicatori di produttività. L¿interpretazione di questi risultati è discutibile: possono infatti essere visti come fattori di vantaggio o svantaggio piuttosto che come elementi dati, dai quali bisogna prescindere nella valutazione della performance delle varie università. L¿obiettivo del progetto non è quello di risolvere questo nodo ma di valutare la consistenza empirica di tali effetti. Il finanziamento del progetto sarà quindi destinato all¿acquisizione dei dati e alla loro analisi. Per quanto riguarda la raccolta dei dati potrebbe rivelarsi problematica la rilevazione di alcuni dati specifici delle facoltà (si pensi, ad esempio, all¿anno di istituzione) per cui non si escludono missioni di ricerca presso il MIUR o altri enti che raccolgono dati sul sistema universitario italiano (CNVSU, CUN, CRUI, ecc.).