La malattia celiaca è un'enteropatia immuno-mediata causata da una sensibilità al glutine che si manifesta in soggetti geneticamente predisposti. È di riscontro sempre più frequente in età pediatrica e si ritiene che il numero di bambini con celiachia non ancora diagnosticata sia elevato, soprattutto nei casi paucisintomatici. La malattia celiaca necessita di una terapia dietetica che contempla l'eliminazione degli alimenti contenenti glutine. Normalmente la compliance ad una dieta priva di glutine (GFD) si ritiene ottimale in età pediatrica (se si eccettua il periodo adolescenziale) anche se mancano dati specifici al riguardo. Tuttavia, permangono alcune perplessità dal punto di vista nutrizionale tra cui: 1) la difficoltà a sostituire l'intero apporto fisiologico di carboidrati con analoghi alimenti privi di glutine; 2) il ricorso ad alimenti privi di glutine a contenuto calorico elevato e comunque maggiore rispetto all¿alimento contenente glutine da sostituire; 3) una possibile carenza di oligoelementi o micronutrienti abitualmente veicolati con i carboidrati. Si ipotizza pertanto che un bambino celiaco in GFD sia portato ad un ridotto consumo di carboidrati, ad un maggior apporto di protidi e lipidi e di conseguenza ad un maggior apporto calorico totale. E' stato dimostrato che una GFD è in grado di normalizzare in breve tempo (1 anno) le alterazioni della composizione corporea evidenziabili alla diagnosi (deficit di massa grassa e massa magra, demineralizzazione ossea); purtroppo finora nessuno studio su ampia casistica ha valutato l'effetto a distanza della GFD sull'accrescimento staturo-ponderale, sullo sviluppo puberale e sul rapporto peso/altezza (es. indice di massa corporea o BMI). Tuttavia, in ragione di quanto detto, vi è motivo di ipotizzare che una dieta non bilanciata (in termini relativi od assoluti) predisponga all'instaurarsi di una condizione di sovrappeso/obesità o di specifiche carenze nutrizionali. I pochi dati presenti in letteratura si riferiscono ad adulti celiaci e sostengono il rischio di obesità a distanza. Al contrario, vi è chi ritiene che il bambino celiaco, in quanto soggetto a maggiore educazione (o conoscenza) alimentare ed autocontrollo dietetico, possa essere protetto dall'insorgenza di obesità o di disturbi nutrizionali in senso lato. A questo scopo, mediante un'indagine preliminare in collaborazione con i Pediatri di Famiglia Lombardi, verranno arruolati circa 200 soggetti celiaci (1-16 anni) in dietoterapia da almeno 6 mesi a cui verranno rilevati dati antropometrici attuali e storici; per ognuno di loro saranno arruolati 2 soggetti controllo di pari età e sesso. Dei 200 pazienti celiaci, 50 soggetti eseguiranno un'indagine nutrizionale accurata durante un incontro con una dietista esperta e dedicata; ad altri 50 bambini sani di pari età e sesso verrà eseguita la medesima indagine nutrizionale.