Da qualche tempo viene messa in discussione l'idea che il processo di modernizzazione sociale abbia come suo tratto costitutivo anche un parallelo processo di riduzione dello spazio del sacro anche nella vita delle società di tradizione cristiana. Inglehart e Norris(2004) hanno mostrato come il processo di secolarizazione ha andamenti diversificati quanto ad intensità a seconda del grado di sicurezza sociale caratterizzante una società. Questo e altri approcci hanno però il limite di "misurare" il grado di secolarizzazione spesso esclusivamente sulla base del rispetto del precetto domenicale. Vi sono molte buone ragioni per questa scelta che per altro ha alle spalle una lunga e felice tradizione di ricerca. Ma appare sempre più evidente che si tratta di una scelta parziale e concettualmente ambigua. Parziale perchè lascia fuori modalità di rapporto con il sacro potenzialmente rilevanti. Ambigua perchè rischia di non considerare il carattere storicamente determinato della pratica domenicale (Hervieu-Leger, 2001). Si tratta infatti di una pratica codificata dal Concilio di Trento, la cui fonte normativa si innesta nel più ampio processo di disciplinamento che ha caratterizzato l'Europa dal secolo XVI in avanti, come la ricerca storica ha messo in luce.
La ricerca che qui si propone parte da queste premesse e intende esplorare in chiave comparata i rapporti tra forme di religiosita diverse dalla mera pratica domenicale e la politica.
A questo fine si intende:
1. costruire uan tipologia delle forme di religiosità , utilizzando indicatori quali la pratica, la salienza della religione, le credenze religiose, la disponbilità a normare i passaggi della vita con riti religiosi ecc.
1. analizzare i rapporti tra tale tipologia e i comportamenti politici.
I dati che verranno utilizati sono stratti dall'Indagine Sociale Europea e dall'European Values Study.