I difetti cognitivi del parkinsoniano assomigliano a quelli del cerebroleso prefrontale, tanto da giustificare la loro attribuzione a disfunzione prefrontale. Anche il difetto di apprendimento del parkinsoniano consegue alla mancanza di autoregolazione dell'attività cognitiva, tipica delle lesioni frontali. Da precedenti ricerche sono emersi tuttavia aspetti peculiari del paziente parkinsoniano, che lo differenziano dal paziente prefrontale. Nell'apprendere liste di parole sciolte il parkinsoniano è compromesso nelle sole funzioni coinvolte in modo automatico, cioè senza sforzo attentivo, con risparmio invece di quelle che richiedono l'intervento volontario dell'attenzione. Nell'apprendere liste di parole categorizzate, è incapace di aggregarle secondo categoria semantica non solo quando deve scoprire lui stesso la presenza di categorie, ma anche quando l'esaminatore le suggerisce. La scarsa efficacia che la conoscenza della organizzazione semantica insita nel materiale da ricordare ha sull'apprendimento del parkinsoniano contrasta con quanto descritto per il paziente frontale, che fallisce solo se deve scoprire di sua iniziativa la struttura semantica della lista.
Su 20 pazienti con Parkinson idiopatico, 20 cerebrolesi prefrontalie 40 soggetti normali saranno eseguite prove di apprendimento di 3 liste di parole: una composta da 10 nomi comuni bisillabici (lista sciolta) e due composte da 9 parole bisillabiche ad alto valore immaginativo appartenenti a 3 categorie semantiche ma disposte in disordine (liste categorizzate). Ogni lista verrà letta dall'esaminatore poi ripetuta dal paziente per 15 volte, secondo il metodo selettivo di Buschke e Fuld. Mentre l'esaminatore non fornirà alcun suggerimento preliminare alla presentazione della prima lista categorizzata, egli, prima di presentare la seconda, farà notare che essa è formata da parole appartenenti a categorie semantiche, il cui nome, scritto su un foglio, resterà visibile al soggetto durante tutto l'esame con la stessa lista. Sarà così possibile valutare quante parole saranno apprese ad ogni tentativo di rievocazione (curve di apprendimento), ma anche se il soggetto utilizzerà o meno la possibilità di raggruppare le parole in base al loro significato per aiutarsi a ricordare, ossia se farà uso di strategie semantiche. Le analisi saranno condotte con modelli stocastici delle funzioni mnestiche implicate nell'apprendimento anche se in tutto o in parte latenti, come la registrazione degli engrammi relativi alle parole, il loro reperimento intenzionale, la messa a punto di una regola per reperirli in modo automatico senza bisogno di ricercarli uno per uno intenzionalmente, la capacità di strutturare semanticamente le informazioni.
Si valuterà quali tra le capacità mestiche impegnate nell'apprendimento siano eventualmente compromesse nel paziente prefrontale e in quello parkinsoniano; le dissimilitudini consentiranno di ipotizzare quale sia il ruolo cognitivo dei nuclei della base.