Scopo della ricerca è la ricognizione e l'approfondimento storico giuridico sulle fonti del diritto internazionale pubblico tra XVI e XVII secolo. E' ben noto come Alberico Gentili, giurista marchigiano vissuto tra '500 e '600, avvocato e docente a Oxford, abbia inaugurato nella materia del diritto delle genti una concezione alternativa a quella di Ugo Grozio in quanto più strettamente giuridica e fondata sulla storia e sulla prassi dei rapporti internazionali.
Meno note sono le fonti trattatistiche e della letteratura consiliare di quei secoli che tennero viva la concezione gentiliana fino a sfociare nella corrente dottrinale del diritto pubblico europeo che nel corso del Settecento trionfò nelle opere di autori celebri come Karl-Heinz Lingens, Bynkershök, l'Abate Mably, Moser, Martens, Bluntschli.
Il progetto di ricerca prevede pertanto, come prima fase, una ricognizione delle opere del diritto internazionale pubblico, allo scopo di acquisire in volume o in riproduzioni digitali i testi fondamentali dei secoli XVI-XVIII; in secondo luogo una ricognizione dei consilia e delle allegazioni forensi sui temi del diritto di legazione, dell'arbitrato intenazionale e dei trattati.
La terza fase della ricerca consiste, infine, nell'impostazione di uno studio monografico sulla storia del diritto pubblico nell'età moderna e, pertanto, con precipuo riguardo ai secoli indicati. Si può fin d'ora prevedere, però, che, ai fini di una ricerca così impostata, si rendano indispensabili anche approfondimenti su singole tematiche del diritto internazionale pubblico in età medievale, l'epoca per la quale, se si eccettuano alcuni trattati fondamentali come quelli di Bartolo da Sassoferato, di Giovanni da Legnano e di Martino Garati da Lodi - le fonti sono per lo più disperse nelle grandi raccolte della dottrina consiliare - e che pertanto il lavoro non possa essere presentato per la pubblicazione prima di un paio d'anni.