In vista del bicentenario della morte di Thomas Paine, appare utile avviare una riflessione sull'attualità del pensiero sociale e politico del celebre intellettuale morto al Greenwich Village, all'epoca un sobborgo di New York, nel giugno del 1809. Alla sepoltura - avvenuta nel terreno della sua fattoria di New Rochelle, dove aveva vissuto dal suo ritorno dalla Francia nel 1802 - c'erano meno di una dozzina di persone, ma nessun leader politico. Pochi anche gli articoli sui giornali americani vicini alla causa da lui strenuamente difesa, quella dei diritti dell'uomo. Nessuna parola da Jefferson, che lo aveva ospitato alla Casa Bianca nel 1803 al suo ritorno dall'Europa e nessuna parola da James Monroe, il console americano a Parigi che era intervenuto per liberarlo dalla prigione nel 1794. Quali erano i motivi che avevano causato una così rapida caduta nell'oblio di Paine? Questa è prima domanda a cui si cercherà di dare una risposta definitiva riprendendo da un lato l'ampia bibliografia esistente e le sue opere in originale raccolte presso la Huntington Library di San Marino, California, dall'altro la recente acquisizione della risorsa online Redex American Historical Newspapers che permette la ricerca degli articoli scritti da Paine sui giornali americani dell'epoca.
Possiamo però anche notare come nella politica contemporanea il nome di Paine sia riemerso con forza anche in epoca contemporanea, e non solo nelle opere degli accademici e degli studiosi. Iniziamo citando il discorso di Ronald Reagan tenuto a Detroit nel luglio 1980: "We have it in our power to begin the world over again" sono state le parole tratte dal "Common Sense" di Paine che raramente aveva trovato spazio nei discorsi dei leader repubblicani. Ancora, se prendiamo il volume di Al Gore, "Assault on Reason" (2007) notiamo che le citazioni di Paine sono numerose e servono al Nobel per la pace per ribadire che la vigile osservanza del principio di legalità rafforza la nostra democrazia e rafforza l'America. Abbiamo visto come due esponenti politici americani di spicco e di diversa appartenenza politica hanno interpretato il pensiero di Paine. Ed ecco la seconda domanda che sarà al centro della ricerca: come e in che modo è possibile ripensare all'attualità di Paine nel mondo contemporaneo?
Per riprendere i temi della ricerca è stata organizzata una conferenza internazionale dal titolo "Thomas Paine and the American Civil Liberties" che si terrà presso la Facoltà di Scienze politiche il 20 ottobre 2008. La prima parte della conferenza si soffermerà sullo studio delle opere di Paine, mentre la seconda parte si interrogherà sull'attualità del suo pensiero e sulla domanda finale di quanto effettivamente siano rispettate nel mondo contemporaneo le libertà tanto decantate nei suoi pamphlet. La cifra richiesta si rende necessaria in particolar modo per intraprendere il viaggio e il soggiorno alla Huntington Library e per contribuire all'organizzazione del convegno.