Biomarcatori eritrocitari di stress ossidativo nell'uomo: identificazione e misura di etero-disolfuri della emoglobina con il metaboloma glutationico.
Progetto Premessa. Alcune segnalazioni nella letteratura scientifica evidenziano la presenza, nell'emoglobina umana, di una forma minore presente a livelli di parti per cento e corrispondente all'etero-disolfuro formati tra il residuo cisteinico della catena beta e lo pseudo-tripeptide glutatione, che rappresenta il principale tampone redox intraeritrocitario. Secondo recenti studi, la proporzione di emoglobina disolfuro risulta maggiore in soggetti con patologie croniche quali il diabete e la nefropatia e può essere ridotta attraverso la somministrazione di supplementi nutrizionali con attività antiossidante.
Obbiettivi generali della ricerca. Sulla base di tali premesse e facendo seguito a una linea di ricerca da tempo sviluppata nel nostro Laboratorio, ci si propone di identificare e misurare nel lisato eritrocitario umano gli eterodisolfuri formati dalla catena beta dell'emoglobina con i peptidi e gli amminoacidi tiolici appartenenti al metaboloma glutationico e di verificarne l'idoneità quale biomarcatore di lungo periodo del livello di stress ossidativo, in analogia con l'impiego dell'emoglobina glicata (Hba1c) quale indice integrato nel tempo del controllo euglicemico.
Obbiettivo specifico. A tale scopo la ricerca si propone di mettere a punto le condizioni analitiche per misurare il rapporto tra l'emoglobina beta in forma di tiolo libero e quella in forma di disolfuro misto con gli amminoacidi e i peptidi del metaboloma glutationico intraeritrocitario (cisteina, gamma-glutamil-cisteina, glutatione, cisteinil-glicina) in emolisati di sangue periferico umano con l'impiego di un sistema ad elevata capacità analitica basato sulla spettrometria di massa con ionizzazione per desorbimento laser assistito da matrice (MALDI) e rivelazione mediante tempo di volo. Ci si propone inoltre di studiare la variabilità dell'indicatore in funzione delle condizioni individuali dei soggetti, appartenenti a sottogruppi della popolazione generale con abitudini dietetiche e stili di vita differenti e in funzione della loro esposizione professionale ad agenti chimici o a stressori ambientali in grado di alterare l'omeostasi ossidoriduttiva.