Il progetto ha per obiettivo dimostrare la fruttuosità dell'approccio psicologista alla sociologia del diritto di Leon Petrazycki avvicinandolo alla psicoanalisi di Sigmund Freud.
Nei suoi lavori in lingua russa e tedesca (due lingue che Fittipaldi legge senza problemi), Petrazycki ha sostenuto che la realtà da cui partire nell'indagine dei fenomeni giuridici sarebbero gli "impulsi giuridici", che possono essere di tipo repulsivo e appulsivo.
Tutti gli oggetti con cui i giuristi hanno usualmente a che fare, ad avviso di Petrazycki, non sarebbero che PROIEZIONI generate da primari impulsi specificamente etici (distinti a loro volta in morali e giuridici a seconda della loro uni- o bilateralità).
Purtroppo, come chiarito già da Czeslaw Znamierowski negli anni '20 in suoi lavori polacchi (Fittipaldi legge anche il polacco), Petrazycki non chiarì mai che cosa debba intendersi con processo proiettivo. Va aggiunto che il processo proiettivo di cui egli parlò sembra avere poco a che fare coi concetti di proiezione sviluppati da Freud e Lipps.
Obiettivo di Fittipaldi è illustrare la possibilità di interpretare le appulsioni e repulsioni giuridiche non come pulsioni primarie, bensì come esiti di quell'introiezione dell'istanza parentale che ad avviso di Freud costituirebbe la base del funzionamento del super-ip, e che originerebbe dalle dinamiche di soggezione del fanciullo alla coazione parentale (reale o immaginata) nella prima infanzia.
Collegando l'ipotesi del super-ego con le ipotesi che Sigmund Freud e il filosofo David Hume hanno formulato in ordine allo sviluppo dell'ipotesi dell'esistenza di una realtà indipendente dal soggetto, Fittipaldi mira a spiegare l'origine di tre tipi di illusioni giuridiche.
In primo luogo si tratta di spiegare le qualità morali e giuridiche che vengono attribuite a condotte o a cose.
In secondo luogo si tratta di spiegare perché gli impulsi morali e giuridici avrebbero una connotazione mistico-autitativa; cosa rimasta inspiegata da Petrazycki e che i realisti scandinavi come Haegerstroem e Olivecrona hanno creduto invece di spiegare facendo ricorso all'ipotesi che il pensiero magico domini tuttora il pensiero giuridico. Sarà in questo modo possibile spiegare il fenomeno dei c.d. imperativi indipendenti.
In terzo luogo si tratta di spiegare come avvenga psicologicamente l'emergere dell'illusione dell'esistenza non solo di qualità di azioni o di cose (come proibito, obbligatorio, immorale), ma anche di vere e proprie entità concrete come i diritti, i debiti, gli obblighi, ecc. A questo scopo si combinerà la distinzione di Petrazycki fra fenomeni etici puramente imperativi (da lui chiamati "morali") e fenomeni etici di tipo imperativo-attributivo.
Questa ricerca, richiede la consultazione di testi in lingua russa, polacca, tedesca e inglese (per la parte psicologica), spesso disponibili solo in Polonia, Germania e Stati Uniti.