Comunicazione, media e architettura. Una ricerca etnografica sulla comunicazione nell'architettura
Progetto La ricerca si propone di studiare i complessi rapporti tra comunicazione, media e architettura, affrontando alcuni aspetti-chiave di tali rapporti mediante l'utilizzo dell'etnografia sociale.
Un aspetto poco esplorato, ma la cui importanza è sotto gli occhi di tutti (se non altro nel momento in cui ci muoviamo negli spazi metropolitani e non) è quello relativo alla relazione tra architettura, comunicazione e mass media. Secondo numerosi studiosi di storia e teoria dell'architettura e di communication studies l'architettura sarebbe da considerarsi come un mass medium a tutti gli effetti. Includere l'architettura tra i mezzi di comunicazione ci aiuterebbe a comprendere molti dei codici, dei linguaggi e delle modalità di funzionamento dell'architettura ma, soprattutto, dei mezzi di comunicazione di massa e dei new media.
A partire da queste considerazioni, ciò che si propone la ricerca è una verifica di tali assunti, e cioè, in particolare, un'indagine su alcuni aspetti-chiave del rapporto tra architettura e comunicazione. In particolare: quanto sono importanti le tecnologie della comunicazione (tradizionali e nuove) nel fare architettura, a partire dalla progettazione per arrivare alla comunicazione tra architetto e committente (e pubblico più ampio)? Quanto un oggetto architettonico viene considerato mezzo di comunicazione da chi l'architettura la fa e da chi la fruisce (architetti e popolazione, residente e non)? Quali sono le relazioni tra i mezzi di comunicazione e l'architettura (riviste e magazine dedicati, programmi televisivi, ecc.)?
Per rispondere a tali quesiti, la ricerca consisterà in una analisi etnografica (con osservazione partecipante) da svolgersi all'interno di uno (o più) studi di architettura, in modo da verificare empiricamente quanto l'uso dei media e delle ICT abbia modificato il processo creativo e il rapporto tra studio architettonico e clientela (software dedicati, rendering e quant'altro). In occasione della recente attribuzione alla città di Milano dell'Expo universale 2015, si procederà a una serie di interviste per verificare quanto architetti e "pubblici" (fruitori del prodotto architettonico) percepiscano l'opera architettonica come mezzo di comunicazione. Infine, si procederà all'analisi testuale e discorsiva di una serie di riviste e pubblicazioni di architettura, da quelle più specialistiche a quelle più popolari e divulgative, nonché di programmi televisivi dedicati, per verificare le modalità con cui l'architettura viene rappresentata all'interno dei media, divenendo per ciò stesso un mezzo di comunicazione di massa tout court (nel senso, ad esempio, che molti edifici sono fruiti più come rappresentazioni mediatiche che come spazi in cui ci si muove effettivamente).