Le recenti attività di ricerca legate alla situazione delle donne migranti in Italia (Cofin, 2004; FIRST 2006; PRIN 2006) hanno sollevato numerose questioni relative al rapporto tra dimensioni di genere della differenza e dimensioni etniche e culturali. A fronte di una stabile, per quanto con risultati non sempre ottimali, attenzione dell¿autorità pubblica verso i meccanismi che traducono le differenze di genere in disuguaglianze, soprattutto in relazione alla situazione delle donne nel mercato del lavoro (FIRST 2007), relativamente poco istituzionalizzata appare la riflessione relativa al rapporto tra differenze e discriminazioni su base etnico-culturale. Si tratta di una questione di crescente importanza, in particolare per quei soggetti, le donne migranti, che si situano al crocevia tra diverse dimensioni della differenza e che spesso non trovano sufficienti tutele istituzionali. In questa prospettiva, l¿interesse si sviluppa in continuità con il progetto in corso Osservatorio discriminazioni razziali realizzato in collaborazione con l¿Istituto di diritto pubblico e finanziato dal Ministero delle Pari Opportunità. D¿altra parte, la dinamica differenza-diseguaglianza si situa in un paesaggio sociale problematico, di crescente insicurezza sociale. Da un lato esiste una dinamica politica che traduce l¿insicurezza sociale legata ai processi di esclusione e di marginalizzazione in termini si insicurezza civile, per cui la differenza costituisce un elemento immediatamente riconoscibile come problematico. In questo senso, spesso il discorso sulla sicurezza finisce per costituire per le fasce vulnerabili della società italiana una risorsa e spesso l¿unica disponibile per articolare una domanda di protezione civile, in un contesto in cui altri tipi di protezione vengono percepiti come impraticabili: la differenza, allora, diventa un elemento di distanza e di esclusione. Dall¿altro lato, i soggetti migranti in molti casi cercano l¿inclusione e la risposta alle insicurezze sociali legate alla propria situazione attraverso l¿assunzione della differenza, e la domanda di un suo riconoscimento politico.
Il soggetto femminile si situa al crocevia di tali dinamiche e rappresenta uno nodo privilegiato per esplorarle. In connessione con una domanda di finanziamento PRIN presentata nel 2007, il progetto concentra l¿attenzione in particolare sulla situazione delle donne migranti, sulla loro condizione nelle comunità etniche di appartenenza e nella società italiana, cercando di evidenziare se e quando le dimensioni di differenza di genere ed etnica si connettano a creare una situazione di doppia discriminazione. In questa prospettiva, dopo una mappatura delle realtà che, su scala nazionale o locale, si occupano del tema della doppia discriminazione, si procederà ad interviste a testimoni privilegiati. Ci si propone, inoltre, per meglio rispondere alle domande poste, di incrementare le relazioni già stabilite con la Casa della cultura islamica di Milano.