La ricerca avviata l'anno scorso sui diritti alla salute degli immigrati ha condotto al workshop internazionale "Immigrants and the Health Care System" (Milano, 17-18 dicembre 2007). Dal confronto fra vari paesi europei e il Canada è emerso che la cittadinanza gioca un ruolo decisivo nell'accesso ai diritti di salute.
Nel 2008 la ricerca si concentrerà sulle politiche di accesso al diritto alla salute al fine di valutarne i possibili effetti discriminatori. In effetti, sebbene l'assistenza sanitaria sia considerata un diritto fondamentale di ogni individuo presente sul territorio, l'accesso effettivo al diritto di cura pare spesso invalidato da pratiche restrittive. La limitazione normativa alle cure d'urgenza, il carattere stigmatizzante del trattamento istituzionale, insieme a fattori più soggettivi quali la paura degli immigrati irregolari di essere denunciati, ostacolano la realizzazione del dettato comunitario di non discriminazione nell'accesso al diritto alla salute, in modo particolare nel caso degli immigrati irregolari.
Obiettivo della ricerca è mettere in evidenza lo scarto fra standards internazionali di diritto, tesi verso l'universalismo dei diritti umani, e politiche nazionali orientate ad impedire l'accesso al territorio. In particolare, la ricerca comparerà 3 casi studio: Italia, Francia e Belgio, tutti caratterizzati da un forte sistema sanitario pubblico.