Monochemioterapia endovescicale versus polichemioterapia nella prevenzione delle recidive di tumore vescicale
Progetto Il tumore vescicale rappresenta il quarto tumore per incidenza nell'uomo. Dati Istat indicano per questa patologia 19000 casi ogni anno. La Lombardia è una delle regioni al mondo con la maggiore incidenza registrata. Tra le varie problematiche correlate a questa patologia la frequenza di recidiva è una di quelle a maggiore impatto, il 70% dei casi ne è interessato. Ciò determina un peggioramento sia della qualità di vita del paziente sia degli oneri a carico della spesa sanitaria. Nel tumore superficiale della vescica i chemioterapici endovescicali attualmente utilizzati per prevenire le recidive sono la mitomicina, l'epirubicina e la gemcitabina. Questi farmaci vengono instillati in vescica tramite un catetere e lasciati agire per circa un'ora. L'operazione viene ripetuta ogni settimana per un ciclo terapeutico di 6 settimane. Molti sono gli studi esistenti riguardanti la polichemioterapia sistemica, non ne esistono al contrario analoghi circa l'utilizzo di polichemioterapie vescicali. Obbiettivo dello studio è l'esecuzione di un confronto fra la monoterapia endovescicale con mitomicina e l'utilizzo di mitomicina e gemcitabina in polichemioterapia endocavitaria in pazienti affetti da tumore superficiale recidivante della vescica. Entrambi i farmaci si sono infatti dimostrati efficaci nei confronti del tumore vescicale, determinando in determinati studi la regressione nel 50% dei casi della lesione marker, pur avendo un differente meccanismo d'azione. I pazienti verranno randomizzati in due gruppi, l'uno trattato in monoterapia con mitomicina 40 mg, l'altro in polichemioterapia sequenziale con mitomicina 20 mg e gemcitabina 1 gr. Ciascun paziente seguirà l'iter di follow up stabilito dalle linee guida della associazione europea di urologia.