I fitofarmaci propionanilidici e dicarbosimidici sono correntemente utilizzati in tutto il mondo come erbicidi i primi e come fungicidi nella coltivazione di frutta, ortaggi e piante ornamentali i secondi. In Italia sono tra i pesticidi più utilizzati con un aumento progressivo delle vendite dal 2002 al 2004.
Dai risultati dei controlli ufficiali sui residui di prodotti fitosanitari negli alimenti di origine vegetale degli anni 2001 e 2002 emerge che tra le sostanze attive maggiormente contaminanti i campioni di frutta, ortaggi e di vino ve ne sono diverse appartenenti a queste categorie.
Per quanto riguarda gli effetti sulla salute, alcuni di essi sono considerati probabili possibili cancerogeni per l'uomo secondo la U.S. EPA e sono sospettati di agire da modulatori del sistema endocrino con possibili effetti a lungo termine a carico del sistema riproduttivo, nervoso e immunologico. Prove effettuate sull'animale hanno evidenziato effetti additivi in caso di esposizione a due carbossimidi contemporaneamente (Nelleman et al. 2003).
Obiettivo di questo progetto è caratterizzare e quantificare l'esposizione a fitofarmaci propionanilidici e dicarbossimidici della popolazione e di un gruppo di addetti all'applicazione, quindi professionalmente esposti.
La determinazione dei metaboliti verrà effettuata su campioni di urina estemporanei nel caso della popolazione generale, mentre nei lavoratori rurali si provvederà a raccogliere un campione prima dell'inizio delle applicazioni e uno al termine delle stesse.
I dati personali, con particolare attenzione alle abitudini dietetiche e alle procedure di applicazione, saranno valutati tramite apposito questionario somministrato da personale addestrato.
Lo studio permetterà una valutazione accurata dei livelli di metaboliti di fitofarmaci propionanilidici e dicarbossimidici presenti nella popolazione non professionalmente esposta e potrà fornire indicazioni sulle loro maggiori sorgenti di esposizione con possibilità di determinazione di un valore di riferimento applicabile alla popolazione generale. Inoltre sarà possibile valutare quantitativamente l'esposizione dei lavoratori fornendo un valido strumento per il monitoraggio biologico e individuare le procedure di applicazione che espongono ad una maggiore contaminazione.