Nel sito denominato ¿Buche delle Fate¿, a Populonia (Li), è nota una necropoli di età ellenistica in parte esplorata. Tra fine IV e III secolo a.C. la città conobbe, grazie allo sviluppo dell¿attività della lavorazione del ferro, un incremento demografico testimoniato, oltre che dall¿ampliamento dell¿area urbana, con relativa costruzione della cinta muraria, dall¿eccezionale numero di sepolture. I materiali dei corredi recuperati risalgono in gran parte al periodo tra fine IV e prima metà del II secolo a.C. e documentano una società multietnica ed economicamente variegata, quale in effetti ci aspetteremmo in un centro egemone sul distretto minerario di Campiglia e dell¿Elba, per di più situato sulla rotta che collegava Roma a Marsiglia.
Il presente progetto prevede l¿analisi, lo studio e quindi la pubblicazione delle testimonianze relative a tale necropoli costituite in parte dal materiale sparso recuperato dopo le spoliazioni clandestine del secolo scorso e in parte dalle evidenze e dai reperti restituiti dalle ricerche effettuate a partire dal 2003 dalla Cattedra di archeologia dell¿Italia preromana dell¿Università degli studi di Milano. Si intendono esaminare e confrontare le diverse tipologie costruttive delle tombe, i materiali impiegati, i tipi di lavorazione adottati; si intende quindi risalire agli usi e ai loro significati in ordine al corredo di accompagnamento del defunto in età ellenistica.
Quanto si progetta di esaminare attraverso rilievi, disegni e analisi bibliografica e studio, costituisce un campione di media entità della società populoniese che nel periodo medio-ellenistico seppelliva nella grande necropoli di Buche delle Fate. In Populonia ellenistica le numerose deposizioni, la loro varietà sia architettonica che di modalità funerarie, testimoniano il forte incremento demografico costituito da genti arrivate dal mondo etrusco e italico, attirate dalle risorse minerarie della zona. Interessanti evidenze saranno colte sulle consuetudini rituali attraverso la composizione del corredo e la scelta costante di alcuni oggetti. Il documento leggibile nei ritrovamenti riflette il clima politico del II secolo a.C., allorchè la presenza romana condiziona in modo determinante gli orientamenti per la ripresa di una attività edilizia e la città salvaguarda la propria indipendenza formale e conosce un momento di particolare fioritura economica. Anche a ceti medi è possibile deporre offerte funerarie, vasi di botteghe laziali o etrusco-meridionali, ed è iniziata la grande diffusione delle fabbriche dell¿Etruria settentrionale, segnatamente di Volterra dinamica produttrice ed esportatrice di vasellame spesso di ottima qualità.
Il finanziamento richiesto è nello specifico destinato alle spese di missione dei componenti del gruppo di lavoro che si recheranno a Populonia per il disegno e la schedatura dei meteriali.