VALUTAZIONE DELLE MODIFICAZIONI DEI LIVELLI DI ADIPOCITOCHINE CIRCOLANTI IN RISPOSTA ALLA TERAPIA CON ANTICORPI ANTI-TNF IN PAZIENTI CON MALATTIE INFIAMMATORIE CRONICHE INTESTINALI
Progetto Il tessuto adiposo é in grado di secernere diverse molecole bioattive denominate ¿adipocitochine¿, che svolgono numerose funzioni e intervengono in numerosi processi (metabolici, infiammatori, immunitari¿). Le principali adipocitochine sono la leptina, la adiponectina, la resistina e il ghrelin, e la loro produzione é regolata da diversi fattori (citochine infiammatorie quali TNF-alfa e IL-6, glucocorticoidi, insulina, beta-agonisti, stimolazione del PPAR-gamma etc¿). L¿adiponectina é dotata di proprietá anti-infiammatorie, soprattutto su cellule endoteliali e macrofagi. La leptina è importante nella regolazione della risposta immunitaria, stimolando la proliferazione di cellule T e presenta proprietá pro-infiammatorie, aumentando la produzione di TNF-alfa e INF-gamma. Il ghrelin stimola la fagocitosi e la produzione di anione superossido nei leucociti e inibisce la produzione di citochine pro-infiammatorie. La resistina promuove l¿attivazione delle cellule endoteliali, aumenta l¿espressione di molecole di adesione e chemochine e stimola l¿espressione di IL-6 e TNF-alfa attraverso la via del NFkB. Negli ultimi anni diversi studi hanno messo in luce le modificazioni del tessuto adiposo mesenterico nelle patologie infiammatorie croniche intestinali (IBD), in particolar modo nella malattia di Crohn (CD). In questa malattia si é osservata la presenza di una notevole ipertrofia del tessuto adiposo che si estende dall¿adesione mesenterica e copre parzialmente la circonferenza intestinale. Da altri studi si può dedurre che nella malattia di Crohn si verifica un¿alterazione della normale attività delle adipocitochine, dal momento che i loro livelli risultano significativamente alterati. Considerando che tutte le adipocitochine vengono normalmente regolate dal TNF-alfa, si puó supporre che tale disregolazione nei loro livelli sia dovuta alle elevate quantitá circolanti di TNF-alfa. L¿aumentata produzione di TNF-alfa rappresenta infatti una caratteristica della malattia di Crohn, e la strategia di inibizione del TNF-alfa attraverso l¿infusione di anticorpi monoclinali neutralizzanti è una delle strategie terapeutiche recenti e più efficaci in questa malattia. Il nostro progetto si propone dunque di analizzare le modificazioni indotte dalla terapia con infliximab sui livelli sierici delle adipocitochine. Verranno presi in considerazione nel protocollo pazienti affetti da malattia di Crohn (diagnosticata attraverso criteri clinici, radiologici, endoscopici e patologici) che devono sottoporsi a terapia con infliximab. Tutti i pazienti arruolati saranno sottoposti a: calcolo del BMI; valutazione dell¿attività di malattia secondo il Crohn¿s disease activity index; prelievo ematico pre-infusione per dosaggio di VES, PCR, colesterolo, HDL e trigliceridi; prelievo ematico pre e post-infusione per la determinazione dei livelli sierici di adipocitochine e di citochine pro-infiammatorie.