Gli studi epidemiologici che hanno valutato l¿associazione tra inquinamento atmosferico ed esiti della gravidanza (basso peso alla nascita, prematurità, ritardo di crescita intrauterina (IUGR) e malformazioni) non hanno dato risultati coerenti a causa di problemi metodologici quali differenze nei livelli di inquinamento considerati, metodi di misura della esposizione, scarso controllo di confondenti e scarsa numerosità della popolazioni allo studio.
Obiettivo principale della ricerca è la valutazione della relazione tra inquinanti atmosferici (PM10, PM 2,5 e singoli inquinanti) e incidenza di parto prematuro, ridotto peso alla nascita e presenza di malformazioni. Saranno inoltre valutati anche altri indicatori di esiti della gravidanza quali lunghezza del bambino (indicatore di sviluppo fetale), circonferenza cranica, vitalità fetale e punteggio Apgar al 5° minuto. Gli outcomes di interesse saranno identificati utilizzando le informazioni riportate nei CErtificati Di Assistenza Al Parto (CEDAP) di tutti i parti avvenuti in donne residenti in regione Lombardia e di cittadinanza italiana (circa 70.000 all¿anno e già in nostro possesso per il 2004). Nei CEDAP sono registrate informazioni socio-demografiche dei genitori (es. titolo di studio,condizione professionale, residenza); informazioni sulla gravidanza, sul parto e sul neonato e informazioni su possibili confondenti quali età della madre, stato socio-economico, parità, etc. La valutazione della esposizione si avvale dei dati di monitoraggio dell¿inquinamento atmosferico raccolti da ARPA Lombardia a partire dal 1994. Una prima elaborazione di tali dati ha permesso di identificare 9 aree omogenee di inquinamento, perché caratterizzate da comuni condizioni di densità abitativa, attività produttive, caratteristiche meteorologiche e geografiche. Utilizzando le medie della rivelazioni di centraline distribuite in ogni area sarà possibile attribuire a ciascuna area livelli di inquinanti specifici e polverosità con una definizione temporale di 1 ora. Sulla base della residenza della madre al momento del parto riportata nei CEDAP, ogni donna sarà attribuita a una delle zone omogenee. Sarà quindi possibile calcolare diversi indici di esposizione (per es. esposizione medie, cumulative) in diverse finestre temporali della gravidanza in funzione dei diversi effetti allo studio.
L¿analisi della associazione tra esposizione ad inquinanti e effetti sulla gravidanza e sul neonato si avvarrà di modelli di regressione multipla, lineare o logistica a seconda se gli effetti di interesse siano rispettivamente variabili quantitative continue o categoriche. Per modellizzare adeguatamente variabili la cui influenza non è lineare, come la temperatura e il giorno dell¿anno, utilizzeremo modelli additivi generalizzati (detti GAM) con curve penalizzate (penalised splines). Lo studio prevede una analisi dei dati nel periodo 2004-2006.