Razionale scientifico: L¿intervento di bypass è una realtà clinica da più di trenta anni ed è tuttora la procedura che garantisce i migliori risultati a lungo termine nel trattamento delle patologie coronariche di grado severo. E¿ noto però che una percentuale non trascurabile dei bypass impiantati durante l¿intervento va incontro ad occlusione. In particolare i condotti di tipo venoso occludono più frequentemente rispetto a quelli di tipo arterioso sia a medio che a lungo termine. Allo stato attuale delle conoscenze non è possibile prevedere quale sia il destino funzionale di un bypass impiantato, nel breve come nel medio o lungo termine. La qualità ed il tipo di condotto utilizzato che hanno un ruolo fondamentale nel determinare la pervietà di una certa percentuale di bypass, non sono però in grado di giustificare l¿alta percentuale di condotti che si occludono. Le alterazioni della coagulazione, dell¿infiammazione e della funzione endoteliale conseguenti all¿intervento di bypass che permane per alcune settimane dopo l¿intervento, sono tra i maggiori indiziati per la ristenosi dei bypass impiantati. Tali studi però analizzano l¿andamento di singole proteine implicate nel processo coagulativo od infiammatorio e pertanto possono fornire solo risposte puntuali alle nostre domande. Un modo diverso di affrontare il problema è valutare i cambiamenti sistemici ricorrendo a strategie di analisi basate su un approccio più generale quale è il proteoma. L¿approccio proteomico consente infatti di avere un quadro completo relativo a tutte le proteine presenti in un determinato sistema biologico, esso consente di ricercare modificazioni (qualitative o quantitative) a carico di strutture proteiche ancora sconosciute che in altri sistemi sperimentali non verrebbero altrimenti osservate.
Obiettivo e metodologie: Tale studio si propone di analizzare le possibili variazioni quantitative e qualitative delle proteine presenti in campioni di plasma ottenuti da pazienti (in numero di 10 -15) sottoposti a bypass aortocoronarico al fine di avere un quadro sinottico dei cambiamenti sistemici che possono contribuire all¿instaurarsi delle complicanze trombotiche associate a questo tipo di intervento. Pertanto verranno prelevati campioni di plasma in fase pre-operatorio, fine intervento e post-operatorio (a 3, 8 e 30 giorni dall¿intervento) per un¿analisi proteomica effettuata mediante l¿elettroforesi bidimensionale preceduta da una fase di frazionamento in base al punto isoelettrico in fase liquida (Zoom Fractionator IEF), e successiva identificazione mediante spettrometria di massa. L¿analisi comparativa dei gels mediante softwares appositamente disegnati ci permetterà di individuare quelle proteine i cui livelli di espressione risulteranno variati fra i diversi campioni raccolti e di analizzarne le variazioni temporali fino ad un mese dopo l¿intervento chirurgico.