Studio italiano multicentrico per la valutazione della prevalenza dei ceppi di HIV-1 resistenti nella popolazione trattata con farmaci antiretrovirali, quale principale determinante della resistenza primaria.
Progetto Lo studio di individui HIV-1 positivi a sieroconversione recente ha permesso di comprendere che la resistenza (R) primaria dopo aver raggiunto proporzioni elevate nell¿epoca pre-HAART, sembra essersi attestata intorno all¿11% e coinvolgere principalmente le classi degli NRTI e NNRTI. Relativamente ai soggetti con infezione cronica, naive per la terapia, per i quali lo studio di questi problemi è complicato dalla `reversione¿ delle mutazioni e dalla necessità di analizzare il virus associato alle cellule, gli studi sono meno numerosi e la prevalenza della resistenza trasmessa continua a rappresentare un¿ampia zona grigia delle nostre conoscenze.
La resistenza primaria può dipendere dalla copertura della terapia a livello della popolazione ovvero dal controllo della carica virale e della trasmissibilità, dall¿emergenza della R nei soggetti in fallimento terapeutico che trasmettono ceppi resistenti, dalla capacità intrinseca di trasmissione dei ceppi resistenti e dai comportamenti a rischio dei soggetti HIV-positivi. In particolare, modelli di previsione delle proporzioni future della R primaria hanno dimostrato che la proporzione di soggetti trattati in fallimento terapeutico è il determinante più importante della trasmissione dei ceppi resistenti.
Il tasso di resistenza presente nei soggetti che hanno fallito il trattamento antiretrovirale, è stato oggetto di un numero limitato di studi condotti su popolazioni scarsamente rappresentative e ha raggiunto negli ultimi anni quote molto elevate. Si stima infatti che circa i 2/3 dei pazienti trattati abbia sviluppato resistenza agli antiretrovirali.
Lo studio che viene proposto ha l¿obiettivo di condurre una valutazione retrospettiva (`03-`05) e prospettica (`06-¿10, un trimestre/anno) del tasso di emergenza della resistenza genotipica ai FARV in Italia in pazienti con fallimento virologico mediante i) lo studio del suo andamento temporale, l¿individuazione dei pattern di resistenza, ii) l¿associazione tra resistenza genotipica e fenotipica ovvero lo studio delle opzioni terapeutiche residue nei soggetti in fallimento terapeutico, iii) l¿associazione tra resistenza e capacità replicativa dei ceppi resistenti, iv) la predizione della resistenza primaria attraverso lo sviluppo di modelli basati sulla resistenza acquisita.
Lo studio studio multicentrico START che proponiamo intende valutare quello che viene considerato il principale determinante della resistenza primaria, ovvero la prevalenza delle mutazioni associate ai FARV nei soggetti che abbiamo fallito il primo e/o i successivi regimi antiretrovirali.
Attualmente lo studio deve essere ultimato nella sua parte retrospettiva (¿03-¿05) mediante il completamento dell¿introduzione dei dati da parte di alcuni Centri o la loro introduzione da parte nuovi Centri. I 67 Centri Clinici che hanno aderito allo studio inseriranno i dati relativi alla fase prospettica (2006-2010).