Nuovo metodo fluorimetrico per studi di biodistribuzione e legame a globuli rossi normali o infettati da Plasmodium falciparum di nuovi derivati di 4 ammino-chinoline ad elevata attività antimalarica.
Progetto Dal 2001 l¿Organizzazione Mondiale della Sanità suggerisce di adottare per la cura della malaria la terapia combinata (ACT = artemisinin¿based combination therapy), basata sull¿uso di derivati di artemisinina insieme ad un farmaco noto a diverso meccanismo di azione, come le amminochinoline (meflochina). Tuttavia, pochi sono i farmaci disponibili e quindi è urgente identificare nuovi composti ad attività antimalarica, efficaci e a basso costo, da usare in protocolli di ACT. A questo scopo si è costituito da alcuni anni il Milano Malaria Network che comprende un gruppo di ricercatori appartenenti a diverse discipline (chimica farmaceutica, biochimica, farmacologia, patologia generale) e impegnati nella identificazione, sintesi, saggio di nuovi composti potenzialmente antimalarici.
Nel 2004 sono stati brevettati una serie di chinolizidinil- e chinolizidinil-alkyl-derivati delle 4 ammino-chinoline che si sono dimostrati molto attivi in vitro contro ceppi di P. falciparum CQ-resistenti. Due di questi (AM1 e AP4b) inibiscono al 100% la parassitemia nel modello murino di malaria da P. berghei. Non sono molecole tossiche su cellule normali in vitro (Sparatore et al 2005 Bioorg Med Chem. 15;13:5338) né in vivo e per questo sono state scelte come ¿lead compounds¿ per ulteriori studi farmacologici (ADME). Studi preliminari di farmaco cinetica indicano che queste molecole si legano velocemente alla porzione corpuscolata del sangue, piuttosto che alle proteine plasmatiche.
Nell¿ambito del FIRST 2007 ci occuperemo di: 1- valutare la percentuale di legame e/o internalizzazione di queste molecole in eritrociti umani normali (RBC) o infettati da P.f (IRBC). A tale scopo verrà messo a punto un metodo fluorimetrico che sfrutta la fluorescenza propria dell¿anello chinolinico. RBC o IRBC verranno trattati con dosi diverse di AM1 o AP4b a 37°C per tempi diversi. Verrà poi calcolata la % di farmaco legata calcolando l¿intensità di fluorescenza dei sovranatanti di IRBC rispetto a RBC. Clorochina di cui è noto il legame con IRBC verrà usata come controllo. Il metodo verrà prima sviluppato in piastre a 24 pozzetti con lettura fluorimetrica in cuvette e poi adattato a piastre a 96 pozzetti e lettura automatizzata allo spettrofluorimetro; i dati verranno confermati valutando la quantità di farmaco effettivamente internalizzata da RBC o IRBC mediante estrazione da lisato cellulare e valutazione fluorimetrica del composto rimasto in membrana o solubile nel citosol, in collaborazione con la Prof Omodeo, Ist di Biochimica e Fisiologia Gen. 2- Validazione del metodo fluorimetrico. Verranno studiati farmaci di cui è già nota la farmacocinetica e la biodistrubuzione in vivo per estendere l¿uso di tale metodica ad altre classi di molecole dotate di un farmacoforo fluorescente. Tale metodica una volta validata potrebbe fornire un¿alternativa non invasiva e poco costosa per lo studio in vitro delle interazioni tra potenziali farmaci e globuli rossi umani.