VALUTAZIONE COMPARATIVA DELLE METODICHE CONTRASTOGRAFICHE CON AGENTI PARAMEGNETICI E ARIA NELL¿ESECUZIONE DELL¿ARTRO RM CON MAGNETI A BASSA INTENSITA¿ DI CAMPO DEL NODELLO EQUINO.
Progetto La Risonanza Magnetica (RM) da molti anni è considerata un importante strumento nello studio delle strutture e delle patologie articolari nell¿uomo. Recentemente anche in ambito Ippiatrico si ricorre all¿indagine RM sempre più frequentemente, in parte anche grazie alla possibilità di usufruire di sistemi che consentono l¿esecuzione di esami con l¿animale in stazione. Tali sistemi tuttavia presentano, oltre a innegabili vantaggi, l¿impossibilità di applicare metodologie contrastografiche che prevedano una marcata distensione articolare. La patologia articolare è una delle cause principali di zoppia nel cavallo, e può determinare cambiamenti della morfologia della cartilagine articolare e dell¿osso subcondrale. Le capacità diagnostiche della RM articolare (RMa) possono essere potenziate facendo ricorso a metodiche contrastografiche che consentono di meglio delineare le strutture anatomiche e nel contempo evidenziare alterazioni di lieve entità. Oltre a sostanze paramagnetiche e a soluzioni saline anche i gas come la CO2 e l¿aria sono stati oggetti di studio e di analisi comparativa come mezzo di contrasto (m.d.c.) intra-articolare. L¿aria, in modo particolare, è stata recentemente rivalutata come m.d.c. ¿alternativo¿ alla CO2 o a m.d.c. paramagnetici come il GdTPA. L¿obbiettivo di questo studio è di confrontare gadolinio e aria come m.d.c. nella MRa, al fine di identificare il m.d.c. ideale per l¿esecuzione di studi articolari con magneti a bassa intensità di campo. Verranno utilizzati 20 arti isolati di cavallo prelevati da soggetti maschi e femmine di circa due anni di età, appartenenti a razze da carne. Gli arti verranno stoccati a 4°C immediatamente dopo l¿abbattimento dei soggetti, oppure congelati a -20° nel caso non sia possibile eseguire l¿esame entro 48 ore. Per escludere la presenza di lesioni grossolane tutti gli arti verranno sottoposti ad un esame radiografico completo. Successivamente per via artroscopica verranno create delle lesioni cartilaginee standard diversificate per tipologia e localizzazione e l¿intervento verrà registrato su supporti miniDV. Tutti gli arti verranno posti in un magnete da 0.2T, inseriti una bobina ¿dual phased array¿ dedicata allo studio articolare e sottoposti ad indagine RM utilizzando sequenze T1W, Turbo Multi Echo, 3DCE, T1W Gradient Echo (GE) e GE STIR. In seguito gli arti di destra verranno distesi con aria ambiente mentre quelli di sinistra verranno iniettati con soluzione fisiologica e gadodiamide all¿1%, quindi sottoposti ad indagine RM con i protocolli precedentemente descritti. Dopo aver eseguito la seconda RMa, al fine di meglio evidenziare le lesioni ogni campione verrà iniettato con blu di metilene e sottoposto ad artrotomia e le superfici articolari fotografate con fotocamera digitale ad alta risoluzione. Verranno analizzate le due metodiche in termini di sensibilità e specificità confrontandone i rispettivi reperti con quelli ottenuti per via artroscopica e macroscopica.