L'utilizzo di tessuti animali come substrato per la ricostruzione d'organo o di parti di esso in in campo ricostruttivo (xenograft) è pratica nota e sfruttata da tempo. L'esperienza in campo cardiovascolare dell'utilizzo di valvole cardiache di provenienza porcina o bovina, le cosiddette "valvole biologiche" sostituisce spesso quelle meccaniche che possiedono una durata maggiore ma nello stesso tempo sono più problematiche nella gestione da parte del paziente e quindi del personale medico e della struttura ospedaliera stessa. D'altro canto l'esiguo numero di donatori non riesce a soddisfare la richiesta dei malati che, nonostante la scomparsa di alcune patologie tipiche come le endocarditi reumatiche, oramai pressochè scomparse nel mondo industrializzato, rimane a tutt'oggi piuttosto importante. Si evince come l'eventuale utilizzo di materiale di origine animale sia una potenzialità piuttosto allettante. Lo xenotrapianto non è comunque scevro da problemi di rigetto con una conseguente riduzione della funzionalità della protesi stessa. L'obbiettivo di questo progetto è quello di voler valutare la compatibilità di due protesi vascolari aortiche ("tubo valvolato") di origine suina e ovina dopo decellularizzazione. Principale attenzione verrà rivolta alla componenete glicosoaminoglicosidica (GAGs) e in modo particolare all'acido ialuronico (HA) delle membrane cellulari e della matrice extracellulare (ECM) visto il ruolo fondamentale svolto da tali molecole nell'indurre e nell'amplificare i meccanismi cellulari alla base del processo infiammatorio responsabile di rigetto protesico. Per questo motivo la realizzazione di un targeting dell'interazione GAGs-citochine potrebbe rivelarsi terapeuticamente utile. Primo step sarà la quantificazione del contenuto di HA e della distribuzione dei recettori specifici CD44 pre e post-decellularizzazione attraverso analisi istologiche, biochimiche e di microscopia a scansione elettronica (ESEM). Secondo step sarà la valutazione dell'effetto della ialuronidasi (HAse), attraverso una riduzione di HA e quindi di risposta infiammatoria, sulla sopravvivenza delle xenograft vascolari ottenute per mezzo di analisi biochimiche ed immunoistochimiche. In ultima analisi le matrici protesiche così realizzate verranno sottoposte ad opportuni test biomeccanici per valutare resistenza agli sforzi e modulo elastico.