Nella moderna coniglicoltura da carne, gli animali sono allevati in gabbie di rete pervia alle deiezioni. L¿unica fase di allevamento in cui il coniglio è in contatto con la lettiera è nella fase neonatale quando rimane nel nido. Il coniglietto nasce nudo e cieco e fino a circa due settimane di vita rimane chiuso nel nido. Da qui si evince l¿importanza della qualità di questo ¿ambiente¿ che deve essere confortevole sia dal punto di vista microclimatico, inteso come temperatura ed umidità, che igienico per mantenere in ottima salute i coniglietti. Il materiale utilizzato per la preparazione dei nidi può influenzare direttamente l¿attitudine materna della fattrice e di conseguenza le performances produttive della nidiata (Berovides e Fernandez, 1982). Il materiale viene cambiato in parte o aggiunto di nuovo solo dopo il parto; ulteriori interventi vengono eseguiti solo quando il nido si presenta imbrattato di feci o molto bagnato Anche se il materiale utilizzato per coibentare i nidi risulta di ottima qualità, va ricordato che da solo non è in grado di mantenere una condizione igienico-sanitaria soddisfacente per tutta la durata della permanenza dei piccoli. Diversi Autori infatti, sono concordi ormai da tempo nell¿affermare che le condizioni igieniche del nido possono portare ad alte percentuali di mortalità nel periodo neonatale (Morisse, 1979, Coudert, 1982) Negli ultimi anni, mancando dei vaccini efficaci a prevenire le patologie neonatali legate a Staphylococcus aureus ed Escherichia coli, l¿unica profilassi igienico-sanitaria effettuata sul nido è quella di disinfettare il materiale del nido senza doverlo cambiare spesso. Le sostanze utilizzate sono le più disparate e spesso vengono utilizzate senza che ne sia stata provata l¿efficacia e la mancanza di tossicità nei confronti dei lattanti. Lo scopo di queste sostanze è cercare di evitare che i nidi e quindi i lattanti, si infettino con microrganismi in grado di dare mortalità e morbilità importante. Staphylococcus aureus è il primo agente eziologico causa di mortalità nei lattanti; è presente in comuni forme patologiche delle madri, quali mastiti e pododermatiti, e nel coniglietto provoca foruncolosi, ascessi ed enteriti con mortalità notevoli. Altro patogeno che può passare da madre a figlio è Escherichia coli. In questo caso la patologia nel neonato è prevalentemente di tipo enterico e vede coinvolti solo alcuni sierotipi/biotipi tipici del lattante (O109/1+). Sull¿utilizzo di sostanze da aggiungere al materiale del nido però non sono state condotte molte ricerche e va ricordato che l¿aggiunta di zolfo o altro può provocare lesioni cutanee e che la legislazione vigente permette l¿utilizzo di soli principi attivi legalmente autorizzati per tale scopo. Lo scopo della ricerca è quello di valutare l¿efficacia di una profilassi igienico-sanitaria del nido, basata sull¿utilizzo di prodotti di origine vegetale nei confronti delle patologie neonatali causate da S. aureus e E. coli.