Debito pubblico, mercato finanziario ed effetti prociclici: il modello della Lombardia tra età moderna e contemporanea
Progetto Nell'analisi dei fenomeni di crescita economica durante l'antico regime, gli strumenti e gli aggregati finanziari hanno fino ad ora ricevuto una scarsissima attenzione sia per le ipoteche interpretative poste dalla teoria economica
neoclassica, sia per l'oggettiva difficoltà di reperire fonti seriali adeguate.
Al contrario, alcune recenti ricerche condotte su archi cronologici definiti (1535-1665; 1770-1816) hanno fatto emergere per lo Stato di Milano una correlazione particolarmente funzionale fra commercio del denaro e crescita economica. In base a questa ipotesi, l'obiettivo del progetto è quello di analizzare il rapporto che in Lombardia si instaura ¿ sul lungo periodo - tra sistema finanziario ed economia reale, con particolare riguardo alla verifica dell'effetto prociclico svolta dal debito pubblico sia nella fase di espansione cinque-secentesca, sia nella fase di
riorganizzazione agricolo-mercantile sette-ottocentesca. Le fonti seriali che aprono questa possibilità di ricerca sono quelle relative alla dinamica del debito pubblico (per l'età
spagnola, francese e austriaca si utilizzerà il fondo Rogiti Camerali, Finanze Reddituari dell'Archivio di Stato di
Milano), delle reti informali di credito (fondo Notarile dell'Archivio di Stato di Milano) e del mercato finanziario (fondo Finanze Reddituari dell'Archivio di Stato di Milano, Archivio del Comitato direttivo degli agenti di cambio di Milano). Ad una prima fase di individuazione dei notai di riferimento, veri e propri intermediari fra domanda e offerta del debito pubblico (sotto forma di entrate alienate) e del credito, farà quindi seguito una fase di ricostruzione delle traiettorie seguite da questi flussi finanziari che sarà resa possibile grazie all¿utilizzo delle informazioni racchiuse all¿interno delle
singole scritture. La schedatura dei contraenti degli strumenti di mutuo, di ipoteche o semplici cessioni di credito permetterà quindi non solo di realizzare per il lungo periodo una mappatura degli operatori finanziari lombardi, ma
anche di far emergere la fondamentale rete informativa che reggeva il mercato del denaro. A questi dati verrà incrociata poi l'analisi , dal 1808 in avanti, del mercato istituzionale rappresentato dalla Borsa valori di Milano.