Effetti dell'HAART, del fallimento terapeutico e della modificazione delle modalità di infezione sulla circolazione dei sottotipi non B e sulla resistenza primaria di HIV-1. Studio di sorveglianza delle sieroconversioni e delle nuove diagnosi per la definizione di scenari attuali e futuri.
Progetto La diffusione dei sottotipi non B e la trasmissione dei ceppi resistenti ai farmaci antiretrovirali (resistenza primaria) rappresentano due problematiche cruciali per le politiche di prevenzione, diagnosi e cura dell¿infezione da HIV-1. Esse sono influenzate dagli interventi terapeutici, in termini d¿efficacia e di fallimento, dalle dinamiche della distribuzione dei gruppi a rischio e dai fenomeni migratori che coinvolgono il nostro paese.
Numerosi studi hanno valutato in maniera congiunta, anche se non sistematica, la circolazione dei sottotipi e la resistenza (R) primaria in quanto nella pratica clinica sono diventate disponibili le sequenze del gene pol che permettono di valutare contestualmente i) il sottotipo virale e ii) la presenza di mutazioni associate ai farmaci antiretrovirali (FARV) che, presenti nei soggetti naive per la terapia antiretrovirale, hanno il significato di mutazioni trasmesse alla sieroconversione e possono compromettere l¿efficacia dei regimi terapeutici.
i) L¿evoluzione dei sottotipi puri è governata dall¿alta frequenza d¿errore dell¿RT e dall¿elevatissimo turnover virale. La ricombinazione è oggi ritenuta la principale fonte di variabilità genetica per HIV-1: stime recenti indicano una prevalenza del 20%. In Europa dati di popolazione che indicano che la prevalenza di questi ceppi è cresciuta a partire dalla metà degli anni ¿90 fino a raggiungere circa il 50% delle nuove infezioni.
ii) In epoca pre-HAART prevalenze molto considerevoli della R primaria (oltre il 20%) sono state rilevate in tutti i paesi in cui i pazienti hanno avuto un largo accesso alla terapia e ciò è diventato motivo di preoccupazione per le loro opzioni terapeutiche. L¿HAART controllando in modo sostenuto e duraturo la replicazione virale a livello di popolazione, ha ridotto l¿infettività dei soggetti HIV-1 positivi e la trasmissione dei ceppi virali sensibili e/o resistenti ai FARV. Tuttavia, era prevedibile che l¿effetto dell¿HAART sulla R primaria potesse durare quanto la sua efficacia a livello di popolazione, ovvero potesse essere controbilanciato fino ad essere vanificato dal numero crescente di fallimenti terapeutici, i dati dello studio CATCH indicano che in Europa negli anni `96-¿02 la R primaria si è attesta intorno all¿11% dei soggetti naive.
Per comprendere il futuro andamento della R primaria è necessario monitorare questo fenomeno studiando la popolazione che riceve una nuova diagnosi di infezione da HIV-1.
Di conseguenza proponiamo uno studio di sorveglianza di tipo prospettico, elaborato in collaborazione con il COA, della durata di 3 anni. La numerosità campionaria stimata è di 650 individui di cui il 20% a sieroconversione recente. L¿arruolamento avverrà su base consecutiva a scadenza bimestrale per la durata di 30 giorni
L¿uso di strumenti filogenetici permetterà sia lo studio del sottotipo virale sia quello degli eventi di trasmissione tra i pazienti di diverse aree geografiche e appartenenti a diversi gruppi a rischio.